I semafori sono sincronizzati, i cervelli spesso no

13 maggio 2013 | 08:13
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I semafori sono sincronizzati, i cervelli spesso no

Il Faro on line – La settimana scorsa abbiamo parlato dell’attraversamento di un incrocio assistito da impianto semaforico, quando lo stesso emette luce gialla; abbiamo visto come il Codice della Strada sanzioni il passaggio con luce gialla al pari di quello con luce rossa e abbiamo anche visto il perché. Quello che non tutti sanno né immaginano (…e non ci stancheremo mai di ripetere che la legge non ammette ignoranza) è che a volte è possibile “beccarsi” un verbale anche se si passa con la luce verde! Nella quasi totalità dei casi, chi subisce una sanzione per aver disatteso una norma del Codice della Strada, attribuisce ciò alla inflessibilità dell’agente operante; tutti hanno una giustificazione assolutamente (per loro!) meritevole di accoglimento, mentre sono estremamente rare le persone talmente oneste da ammettere di avere sbagliato e capaci di accettare le conseguenze.

Immaginate cosa accadrebbe se ci vedessimo recapitare un verbale nel quale ci venisse contestato il passaggio con luce verde! Nella realtà ciò non accade praticamente mai (a tutta riprova della mai riconosciuta tolleranza degli agenti operanti, non vi pare?), pure tale infrazione è prevista nel nono comma del solito articolo “41”. La “ratio” della norma è la stessa, ovvero evitare (per quanto utopico…) il verificarsi di comportamenti che possano mettere a rischio la sicurezza propria e altrui. La volta scorsa era il caso del sopraggiungere a velocità non moderata in presenza di luce gialla, fermandosi oltre la striscia di arresto o addirittura oltrepassando l’incrocio; nel caso della luce verde, il contesto che può generare il comportamento illecito, è diverso.

Nei mesi scorsi ci è capitato di fare qualche considerazione sul traffico veicolare delle grandi (ma oramai anche delle piccole) città; non è il caso di riprendere discorsi triti e ritriti, ma certamente è proprio il traffico a crearci il problema di cui parliamo: a tutti noi sarà accaduto di fermarci al semaforo e, al momento di riprendere la marcia, non poterci muovere perché, nonostante la luce di “via libera”, la via non era libera per niente! Tutto l’incrocio intasato dai veicoli in coda per via di quelli fermi al semaforo successivo.

E’ vero che i semafori sono sincronizzati, ma… i cervelli no!!! Ecco quindi che, un po’ le tantissimissime auto (causa primaria!), un po’ la vecchietta che all’ultimo momento (ovviamente a tempo scaduto!) trova finalmente il coraggio di attraversare – poverina – con la velocità di un bradipo (causa potenziale), un po’ il posapiano di turno che ha scambiato l’auto per il letto di casa (causa, ahimé, più reale di quanto non si creda e… che sonni!!!), ecco che, mentre siamo ancora intrappolati nel mare di lamiere e pneumatici al centro dell’incrocio, assistiamo alla terrificante apparizione della luce gialla e poi a quella impietosa di quella rossa e alla ancora più impietosa invasione dei veicoli provenienti dalle strade laterali!!!Ecco! E’ proprio questa la situazione che il nono comma dell’art. 41 prevede come illecita contestando l’impegno dell’area di intersezione “pur col consenso della luce semaforica verde […] nonostante le condizioni del traffico rendessero incerta la possibilità di sgombrala prima dell’accensione della luce rossa”. 

Come abbiamo detto in altre occasioni, l’auto è ormai entrata a far parte del nostro quotidiano al pari del cellulare o dell’orologio o degli occhiali o altro; il punto è che, a differenza degli altri oggetti, tutto ciò che facciamo con il nostro veicolo, si ripercuote, in un modo o nell’altro sugli altri. Pensare cosa proveremmo e come reagiremmo se gli altri adottassero le stesse azioni verso di noi non ci risolverebbe il problema, ma ci aiuterebbe senz’altro ad affrontarlo meglio.
Paolo Boncompagni