Teatro di denuncia ad Ardea

5 giugno 2013 | 00:59
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Teatro di denuncia ad Ardea

“Cosa fanno le istituzioni per le donne, le madri e le famiglie?”

Il Faro on line – Venerdì 31 maggio scorso, quale inizio dei festeggiamenti del primo anno di attività del gruppo Amici di Grillo Ardea, i cittadini del nostro Comune hanno potuto gratuitamente assistere alla rappresentazione teatrale Post Partum, testo sulle tragicomiche di una neo mamma – scritto da Betta Cianchini  e messo in scena dalla bravissima attrice Sonia Barbadoro – che indaga su cosa accade nel corpo e nella mente di una donna dopo il parto, rivelando tutto ciò che gli uomini avrebbero dovuto sapere e che le donne non hanno mai detto. 
Un’ora di spettacolo ironico e serio, complesso e popolare, leggero e profondo, denso e pungente; un’ora di risate e di pensieri, di informazione, educazione e intrattenimento. Nato da un grande lavoro di ricerca e documentazione, il testo teatrale tra sorrisi e brividi si presenta anche come un’inchiesta che si conclude con un interrogativo sociale e politico: le istituzioni cosa fanno? Cosa fanno lo Stato, le Regioni, i Comuni per aiutare le donne, le madri, le famiglie prima, durante e dopo quello splendido e radicale evento che è la nascita di un figlio?
E mentre i cittadini di Ardea sorridono e rabbrividiscono per questo beffardo grido, per questa domanda politica e sociale, cosa fa la nostra amministrazione locale? Quale ben diverso spettacolo mette in scena per le donne, le madri, le famiglie, i cittadini? Mette a rischio di chiusura il nostro Consultorio, ecco casa fanno le nostre amministrazioni locali per il territorio. 
Nati grazie alle lotte degli anni Settanta, i Consultori familiari hanno lo scopo di intervenire in sostegno della famiglia e dei singoli, fornendo assistenza psicologica, sociale, medica, materiale, informando e aiutando in merito a maternità e paternità. Essi rappresentano, quindi, un elemento essenziale del diritto alla salute, e non solo, di tutti i cittadini. Attualmente il territorio di Ardea può contare su un’unica struttura del genere, e per di più in condivisione con Pomezia: situazione già abbondantemente deficitaria per ciò stesso che prevede la legge (un Consultorio ogni 20.000 abitanti). Ma non essendo tale (dis)servizio al cittadino ancora abbastanza insufficiente, evidentemente, si è fatto in modo (colpevolmente non facendo nulla per evitare che ciò avvenisse) che oggi il prefabbricato che ospita il nostro Consultorio si trovi ad essere danneggiato da usura, muffa, umidità, infestazione di topi, disfacimento, dovuti a loro volta agli allagamenti da pioggia e alla posizione – tecnicamente pessima e ridicola – in cui dall’origine tale struttura è stata collocata. E, ovviamente, i soldi per l’adeguamento non ci sono, ci fanno sapere le istituzioni locali, quindi il rischio è la chiusura del presidio socio-sanitario.
Ecco cosa hanno fatto le passate e cosa fanno le presenti istituzioni politiche per le donne, le madri, le famiglie. Ecco come le istituzioni locali amministrano i propri cittadini: fornendo disservizi e negando diritti. Secondo gli Amici di Grillo Ardea è il momento di risposte diverse, necessarie e possibili, per uscire dal buio senza lasciare nessuno indietro. L’appello ai cittadini, ancora una volta, è ad attivarsi, a partecipare e interessarsi alla “cosa pubblica”, alla politica, perché è evidente che è altrimenti questa a interessarsi ai cittadini, ma non perseguendo il loro interesse.