Quaranta archeologi nordamericani a Cerveteri

7 giugno 2013 | 15:31
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Quaranta archeologi nordamericani a Cerveteri

L’assessore Lorenzo Croci: “Chi vuole fare ricerca sulla storia e l’arte etrusca è sempre il benvenuto qui a Cerveteri”

Il Faro on line – Il Faro on line – Arrivano da 15 Università canadesi, statunitensi ed italiane e sono guidati dal Prof. Fabio Colivicchi. Sono i 40 giovani archeologi che hanno portato avanti in queste settimane a Cerveteri importanti studi archeologici in collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale. Il progetto è stato lanciato dalla Queen’s University del Canada, molto attiva nella promozione di scambi internazionali di studio e ricerca. Una delegazione dell’Amministrazione comunale di Cerveteri composta dall’Assessore allo Sviluppo Sostenibile Lorenzo Croci, dall’Assessore alla Tutela del Territorio Andrea Mundula e dalla Consigliera comunale Federica Battafarano hanno incontrato in due diversi momenti i 40 studenti, tutti entusiasti del soggiorno trascorso a Cerveteri, per la precisione a Cerenova. Ha collaborato attivamente ad organizzare gli incontri e la presentazione del lavoro svolto sul campo, la Dott.ssa Rita Lucarini, dell’Associazione Caere Tarkna. “Chiunque vuole fare ricerca sulla storia e l’arte etrusca troverà sempre il nostro più caloroso benvenuto, specialmente quando si parla delle Università, con cui ci piacerebbe instaurare nuove collaborazioni, e non solo nei settori culturali – ha detto l’Assessore Lorenzo Croci – siamo felici che in nordamerica stia crescendo l’attenzione verso la cultura etrusca, questo può sicuramente avere dei risvolti positivi anche per il nostro turismo. Per questo ringrazio sentitamente il Prof. Colivicchi e tutta la sua equipe di esperti e li invito a tornare presto a Cerveteri”.
Le attività di scavo, mappatura, prospezione e ricostruzione 3D sono state portate avanti anche con il supporto di strumenti altamente tecnologici come per esempio un drone che ha effettuato rilievi fotografici aerei dell’area archeologica. Il risultato delle ricerche effettuate sarà pubblicato nei prossimi mesi, dopo ulteriori studi che le Università dovranno compiere.