Pisana, una task force per i fondi europei

11 giugno 2013 | 19:39
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Pisana, una task force per i fondi europei

Le previsioni di spesa per il 2013, calcolate a febbraio scorso, evidenziano una distanza pari a 94 milioni di euro

Il Faro on line – Una task force per i fondi europei. E’ questa una delle idee che l’assessore alle Attività produttive e Sviluppo Economico, Guido Fabiani, ha affacciato alla commissione Affari comunitari e internazionali alla conclusione dell’audizione di questa mattina. Tra i punti toccati da Fabiani al termine del dibattito anche un’agenda dei tempi e dei problemi in materia, un coordinamento tra gli assessorati interessati e un raccordo con l’amministrazione metropolitana di Roma. La seduta era stata convocata dal presidente Piero Petrassi (Centro democratico) per fare il punto sulla gestione dei fondi POR FESR 2007/2013 e sulla programmazione 2014/2020. Le previsioni di spesa per il 2013, calcolate a febbraio scorso, evidenziano una distanza tra previsioni al 31 dicembre 2013 e pagamenti, monitorati al 30 giugno, pari a 94 milioni di euro. Obiettivo di Fabiani è riattivare le risorse non ancora utilizzate e ridurre drasticamente il divario tra fondi formalmente vincolati ed effettivamente spesi.

“Siamo già intervenuti – sostiene nella relazione – rivedendo l’impiego di 150 milioni per ingegneria finanziaria e per allargare la platea dei beneficiari dei 50 milioni dedicati alle reti di impresa”. Sulla scorta di questo modello l’assessorato intende modulare i bandi e le misure sulle reali esigenze di imprese e cittadini. Se non ci saranno contrattempi, a partire da fine settembre prossimo Giunta e Consiglio dovranno elaborare il nuovo POR FESR 2014/2020, perché possa essere licenziato dalla Commissione europea nel primo semestre 2014. L’orientamento è puntare su ricerca e innovazione, servizi alle imprese, green economy, sostegno al capitale umano, occupazione di qualità, coesione sociale e rinnovo delle infrastrutture immateriali. Fabiani ha annunciato di lavorare a una collaborazione con le altre istituzioni dell’Italia Centrale per mettere a sistema dotazioni infrastrutturali, innovazione e ricerca, beni culturali e potenzialità di crescita del territorio. Il consigliere Silvana Denicolò (M5S) ha apprezzato che per la definizione del prossimo settennato si intenda ascoltare i cittadini.

Ha chiesto inoltre chiarimenti sull’utilizzo dei fondi e ha suggerito di superare la logica dell’emergenza per puntare sulla programmazione strutturale. Riccardo Valentini (Per il Lazio) ha evidenziato la necessità che il Lazio si doti delle precondizioni per accedere ai fondi, come ad esempio un piano energetico. Strategici per Valentini sono i centri di competenza regionali e la cooperazione con le regioni del Centro. Gian Paolo Manzella (Per il Lazio), dopo essersi detto preoccupato per la situazione, ha proposto di catalogare e analizzare cosa non funziona. Sempre secondo Manzella chi gestisce Fondo sociale e FESR deve potersi coordinare, mentre per la programmazione futura vede la Commissione Affari comunitari come possibile strumento di ascolto. Il presidente della commissione, Piero Petrassi, ha sottolineato come Fabiani abbia colto il punto centrale: togliere i tabù che circondano i finanziamenti europei. “Bisogna creare le condizioni perché si possa accedere ai fondi con serenità”, ha concluso.