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All’Isola sacra si può costruire. Lo dice un documento dell’Autorità di bacino

17 giugno 2013 | 17:21
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All’Isola sacra si può costruire. Lo dice un documento dell’Autorità di bacino

Il Comitato spontaneo: “Rischio idrogeologico, la questione superata già nel luglio 2012. Resta la questione Co2

Il Faro on line – Il documento porta il protocollo n. 0002474 e la data del 10 luglio 2012 (leggi qui). Parliamo di quasi un anno fa, e l’Autorità di Bacino del Tevere, Ufficio piani e programmi, metteva nero su bianco una di quelle notizie che gran parte dei cittadini di Fiumicino aspetta ancora oggi: lo sblocco, il via libera, il placet  – chiamatelo come volete – il parere positivo “al fine della prosecuzione dell’iter procedurale di competenza per l’approvazione delle varianti urbanistiche e di strumenti attuativi conformi allo strumento urbanistico generale”. Stiamo parlando dell’ormai famoso rischio esondazione, classificato come “R4”, che ha bloccato i piani edilizi di gran parte dell’Isola sacra, compresi i cosiddetti B4a.

Tradotto per chi non ha molta dimestichezza con i documenti tecnici relativi al comparto, spieghiamo: l’Autorità di bacino, che dopo mille peripezie procedurali è stata definita come quella competente in materia, ha dichiarato che, visto il progetto della strada argine, lo riteneva idoneo a garantire la sicurezza dell’Isola sacra.

Nell’attesa che il progetto effettivamente diventasse realtà, secondo l’Autorità di Bacino si poteva proseguire l’iter per l’apertura dei cantieri edili, ovviamente il tutto condizionato all’effettiva costruzione dell’argine prima di svincolare definitivamente le costruzioni. In alternativa però, e da subito, si poteva costruire ad un’altezza sopraelevata che garantisse il deflusso delle acque in caso di piena, garantendo l’incolumità degli occupanti l’immobile (il cosiddetto piano-piloty).

Citiamo nel dettaglio: “la possibile particolarità costruttiva relativa a soluzioni progettuali di livello esecutivo che possano consentire, già da ora nelle more della realizzazione di tutte le opere di difesa idraulica previste per la zona dell’Isola sacra, utili alla riduzione dell’attuale livello di rischio R4 residuale, l’elevazione del piano di calpestio comunque destinabili  e comunque utilizzabili, a quota di sicurezza rispetto ai livelli di piena di riferimento del Tevere, e che detto sistema può considerarsi quale adozione di una sicurezza idraulica ‘puntuale e suppletiva’ del singolo intervento, supplementare della sicurezza che sarà ottenibile con la realizzazione dell’argine da parte della Regione Lazio su Fiumara Grande”.

“Questo documento – spiega Fabrizio Pagliuca, presidente del Comitato spontaneo Isola sacra – arrivato anche in Comune, non ce lo hanno mai fatto vedere. E anche tante perplessità, tanti rinvii, tanti problemi, potevano essere superati già da tempo. Fatto sta che nel frattempo oltre al vincolo esondazione in Regione hanno trovato il modo di metterci anche il vincolo per la Co2; mai documenti dell’Autorità di Bacino parlano chiaro: appena superato il vincolo della Co2 si può costruire.

Chiediamo a Montino di interessarsi immediatamente di questa vicenda, mettendoci a disposizione per eventuali incontri; anche perché – dice ancora Pagliuca – la storia raccontata da Civita in campagna elettorale sulla mancanza di fondi per la strada argine non regge: il documento è chiaro, e si può costruire, in un certo modo, anche in mancanza dell’inizio dei lavori dell’argine”.

“Ho personalmente contattato l’istituto Ceri (quello che per conto dell’università La Sapienza sta facendo da circa un anno le rilevazioni per la Co2) e mi è stato detto che tra un mesetto circa saranno finiti i rilievi”. A parlare ora è il vicepresidente del Comitato, Antonello Porcu: “I primi rilevamenti furono fatti a giugno 2012, con la specifica che sarebbero stati ripetuti dopo un anno per confrontare i risultati. Ora ci siamo quasi, e il Comune deve dunque prendere in mano la situazione ed agire per il meglio. Cìè un problema sociale da gestire: famiglie indebitate, genitori che non possono fare una casetta ai figli. La speculazione edilizia, su questo specifico tema, non vale più del 20% del totale: il resto sono tutti cittadini di Fiumicino che chiedono finalmente di vedere sbloccato un proprio diritto”.