Non sparate, la guerra è finita

17 giugno 2013 | 04:29
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Non sparate, la guerra è finita

Il centrosinistra locale deve imparare a governare, il centrodestra a fare opposizione. E i rispettivi elettori, volenti o nolenti, sono cittadini; uguali gli uni agli altri

Il Faro on line – Abbassate i fucili, la guerra è finita. Evitate le esecuzioni sommarie, le vendette. Se possibile evitate anche le denigrazioni. Non fate di questo Comune un terreno infinito di scontro tra opposte fazioni, perché – se non sbaglio – tutti eravate partiti con il medesimo obiettivo, anche se con metodologie e soluzioni diverse: la crescita del territorio.

Facebook in queste settimane è stato il terreno di scontro tra fazioni, partiti, comitati, singoli individui, intere famiglie. Si sono prodotte lacerazioni che faranno fatica ad essere rimarginate.
Il centrodestra farà le sue analisi, ma deve imparare a fare opposizione. Non è abituato, dopo dieci anni ininterrotti di governo, ma dovrà imparare a fare il controllore e non più il controllato. Possibilmente senza strumentalizzare ogni cosa.

Il centrosinistra avrà il compito più arduo: governare non è semplice, tanto più per chi è abituato a porre problemi piuttosto che a risolverli. Dovrà evitare gli sbagli fatti nel passato, che proprio il centrosinistra ha denunciato con forza. E per farlo dovrà necessariamente fuggire dalla tentazione di essere autoreferente, di parlare ai propri e bearsi degli applausi. Dovrà aprirsi al confronto e alle critiche, senza tacciare di “strumentale” ogni cosa che non piace. Dovrà fare i conti con l’altra metà della città che non l’ha votata, ma che ha gli stessi diritti e gli stessi doveri. Se lo farà avrà vinto la sua scommessa, altrimenti resterà una copia di cose già viste, con l’aggravante di aver predicato bene per anni senza alcun costrutto al momento della verità. E’ importante che lo capiscano gli eletti, ma altrettanto importante che lo capiscano gli elettori.

Ci sono sfide enormi davanti: la mobilità, il raddoppio dell’aeroporto sul quale Montino si giocherà una buona fetta di credibilità, il porto commerciale, la soluzione del porto turistico, il comparto della pesca, quello del turismo, la pulizia della città, il rilancio del mare, il comparto edilizio, i rifiuti, il biogas… E per farlo ci vorrà una squadra capace di sostenere con progettualità le promesse fatte in campagna elettorale.

E il primo scoglio sarà proprio questo: la composizione della squadra di governo: c’è l’esigenza di dare spazio (almeno ora!) alle nuove leve della politica locale di centrosinistra (e specificamente del Pd), ma c’è anche l’esigenza di prendere persone preparate in ogni singolo ruolo. Ed è già tornata la diatriba tra Roma e Fiumicino, anche se nessuno ne parla. Finite le feste, il primo problema politico è già dietro l’angolo. E, come abbiamo detto, è solo il “primo”.

Angelo Perfetti

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