“Raduno Harley: un gigantesco spot per il territorio”

17 giugno 2013 | 17:16
Share0
“Raduno Harley: un gigantesco spot per il territorio”

Caliendo (Pd): “Bisogna tuttavia lavorare per realizzare una adeguata accoglienza e ricercare preziose opportunità in questa direzione”

Il Faro on line – Il lungo week-end appena trascorso è stato forse il più rumoroso ed allegro per Roma ed Ostia, location scelte per ospitare il raduno in occasione del 110° anniversario della Harley Davidson, lo storica casa americana di motociclette di Milwaukee. E’ stato un evento dalla porta mondiale che, per le sue stesse dimensioni e l’arrivo di 150mila biker da ogni parte del mondo, non ha mancato di provocare polemiche sia prima dell’inizio sia durante il suo svolgimento. Ma anche molti apprezzamenti e consensi e rimpianti per la sua conclusione. Quattro giorni intensi, caratterizzati dalla sfilata-show delle famose due ruote sul lungomare di Ostia prima della pittoresca parata di sabato scorso sulla Cristoforo Colombo.  

Antonio Caliendo, consigliere del X Municipio che ha posto nel suo programma di governo il turismo quale elemento chiave per uno sviluppo sostenibile e duraturo del territorio, a conclusione dell’evento effettua una valutazione. “Per una settimana la Capitale ed Ostia sono state in prima pagina su quotidiani e siti web nazionali ed internazionali: un gigantesco spot pubblicitario che sarebbe costato milioni di euro e per il quale dobbiamo innanzi tutto ringraziare un marchio importante come Harley Davidson che ha fatto questa scelta”, afferma. “Se un’azienda così prestigiosa ha deciso venire al ‘mare di Roma’ con un evento mondiale è la conferma che questo territorio ha delle potenzialità incredibili! E’ stato così che migliaia di persone hanno percorso centinaia e centinaia di chilometri per vedere Roma e nel contempo trascorrere delle ore sulle nostre spiagge o in pineta: quale altra località avrebbe potuto offrire tutto questo se non Ostia?”.

“Per quanto riguarda poi le polemiche scoppiate”, prosegue il consigliere Caliendo, “è evidente che eventi di questo tipo non possono trovare tutti d’accordo. Già quando si svolgono singoli concerti o manifestazioni che incidono sulle abitudini dei cittadini, ci sono proteste che comunque devono essere tenute in considerazione. Ma il problema non sono gli eventi o, in questo caso, i motociclisti: il problema è non aver predisposto adeguamente l’accoglienza a causa della mancanza, della quale sono responabili le precedenti amministrazioni, di una adeguata struttura che non solo non si è mai preoccupata di rispondere a queste richieste, ma neanche si è posta l’obiettivo di ricercare simili preziose opportunità”.

 “Il X Municipio di Roma ha una conformazione geografica e delle risorse naturali e storiche tali che potrebbero sviluppare un indotto economico importante anche solo realizzando eventi ‘più piccoli’ di questo, ma più frequenti: penso infatti  a manifestazioni culturali, festival musicali, raduni di appassionati, centri estivi sportivi per bambini e ragazzi che possono essere ospitati con minori problematiche. Serve dunque per il futuro”, conclude Antonio Caliendo, “lavorare affinché il Municipio si doti di persone competenti in grado di creare e gestire questo importante volano di sviluppo, a beneficio di tutti e non solo di pochi”.