Sanità, firmato l’accreditamento definitivo per 280 posti in Rsa

24 giugno 2013 | 19:17
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Sanità, firmato l’accreditamento definitivo per 280 posti in Rsa

Le strutture interessate  dal provvedimento, che pone fine ad uno stato di provvisorietà amministrativa, sono situate tutte nella provincia di Roma

Il Faro on line – Sono stati firmati dal Commissario ad acta e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, i decreti  di accreditamento definitivo per 280 posti di Rsa. Le strutture interessate  dal provvedimento, che pone fine ad uno stato di provvisorietà amministrativa che durava da anni, sono  cinque tutte nella provincia di Roma: quattro nell’area dei Castelli romani e una nella zona di Subiaco. Complessivamente dal giorno della sua nomina a Commissario ad acta il Presidente ha firmato 164 decreti. Di questi 113  riguardano gli accreditamenti definitivi (circa il 70%).  Nel comprensorio castellano  si trovano la  Rsa Il Tetto con 40 posti assistenza residenziale a Marino, la Rsa  Fondazione Turati con 60 posti residenziali a Zagarolo,  Il Pigneto con 40 posti  residenziali, a Velletri, e  la Sacro Cuore 40 con posti a Lanuvio.  La Rsa  Icilio Giorgio Mancini è quella più grande: ha 90 posti Assistenza residenziale di “Mantenimento A”, più 10 posti semiresidenziali, e si trova in località Altipiani di Arcinazzo, nell’area del Sublacense.

In totale si tratta di 270 posti di assistenza residenziale e di 10 in semiresidenziale. Tutte le strutture sono accreditate per un tipo di assistenza classificata di “mantenimento A”. Con questa dicitura si indicano quelle destinate ad erogare trattamenti di lungo assistenza a persone anziane non autosufficienti e bisognose di una tutela sanitaria media ma continuativa. Insieme a questi decreti Zingaretti ne ha firmati altri 16 relativi a strutture ambulatoriali ed importanti cliniche attive sul territorio, come la casa di Cura S. Anna di Pomezia che ha oltre 100 posti letto. “Con la firma dei decreti relativi agli accreditamenti definitivi della Rsa – dice Zingaretti –  inizia quel percorso di messa in sicurezza e costruzione della sanità del territorio. Sul versante della residenze per anziani non autosufficienti abbiamo molto da fare. In base ai dati, e considerando anche le riconversioni in corso, mancano ancora circa 3000 posti. La carenza di questo tipo di strutture impatta con i bisogni degli anziani e di quelle famiglie che non possono e non riescono con i ritmi di vita attuali, a gestire un genitore non autosufficiente e in condizioni di estrema fragilità. In questo settore si è perso troppo tempo ed occorre recuperare in fretta”.