E’ “giallo” sulla festa di san Pietro

25 giugno 2013 | 15:33
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E’ “giallo” sulla festa di san Pietro

L’Associazione Civiltà – Associazione Parco delle Vittorie: “E’ già tutto organizzato per il Santo patrono. La por loco che c’entra?”

Il Faro on line – Scherza coi fanti ma lascia stare i Santi, diceva un vecchio proverbio popolare. Ma ad Ardea proprio sui Santi c’è poco da scherzare, vista la polemica che si sta innescando per i festeggiamenti del patrono. “Quest’oggi – è scritto in un comunicato a firma dell’Associazione Civiltà, Associazione Parco delle Vittorie – è apparso sul vostro quotidiano un articolo a titolo ‘Tutto pronto per la festa patronale di san Pietro’, dove la pro loco asserisce di aver organizzato la festa del S. Patrono che si terrà in Ardea dal 29 al 30 Giugno prossimo.  Onestamente, non sappiamo se ridere o se  trattasi di mero errore. D

a qualche mese in  collaborazione con la Parrocchia S. Pietro Apostolo, stanno lavorando per l’organizzazione della Festa Patronale in questione. Pratiche amministrative, spettacoli, luminarie, fiaccole, artisti e reperimento di fondi necessari non provenienti da finanziamento pubblico. Della pro loco non abbiamo visto o sentito neanche l’ombra.  Sinceramente speravamo nella loro collaborazione, visto che ricevono fondi pubblici volti proprio a questo tipo di attività, ma ad onor del vero nessuno si è fatto avanti ne, tanto meno, sono state poste in essere attività di collaborazione o contributo”.

Su tutto il territorio da giorni sono stati già affissi i manifesti, con un programma preciso all’interno del quale non figura alcuna attività della pro loco.

“Ora – prosegue il comunicato –  nel chiedere con forza una smentita, sarebbe utile sapere perché mai, a poche ore dalla manifestazione, una organizzazione di tale prestigio si appropria di una manifestazione che è frutto – soltanto – dell’impegno della Parrocchia e di privati cittadini che non ricevono alcun finanziamento.  Se poi la locale pro loco ha organizzato qualcosa, della quale non abbiamo alcuna contezza, avrebbe potuto chiedere o fare un manifesto parlando delle proprie attività e non delle altre, visto che quale struttura riconosciuta riceve finanziamenti e sarebbe sconveniente far permeare messaggi o documentazioni di attività “non proprie”.