Il questore ordina: sigilli a due locali di Tor San Lorenzo

29 giugno 2013 | 15:00
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Il questore ordina: sigilli a due locali di Tor San Lorenzo

Birra venduta oltre il consentito, bivaccamenti e disturbo della quiete pubblica

Il Faro on line ā€“ Chiusi dal questore di Roma due locali a Tor San Lorenzo centro gestiti da due stranieri, ad eseguire lā€™ordinanza i carabinieri. I locali situati nella piazza del ā€œPatioā€ Ā erano un accentramento di extracomunitari nord africani, pachistani, indiani e di altre etnie Ā in prevalenza di religione islamica. Ā I locali gestiti da connazionali non certo per colpa dei gestori, portavano assembramento di stranieri che in spregio ai divieti ed ordinanze del sindaco bivaccavano, bevevano birra e spesso scatenavano confusione, oltre che nellā€™assembramento di tante persone di etnie diverse spesso si sfiorava la rissa, non di rado qualcuno veniva arrestato per spaccio di droga. La zona come ĆØ visibile con le scritte sulle serrande (vedi Ā foto) Ā  stava dando origine a problemi senofobi dovuti al persiste di insediamenti di spacciatori.

Va rilevato come durante una manifestazione lo stesso sindaco Luca Di Fiori, si avvicinĆ² ad un gruppo di stranieri dellā€™est facendogli notare che stavano lasciando bottiglie vuote di birra sui muretti delle aiuole della piazza del Patio, fermo e risoluto gli ordinĆ² di andarle a gettare nelle campane del vetro. Purtroppo tante erano le lagnanze dei comitati di quartiere ed associazioni che si vedevano sempre piĆ¹ scippare la piazza, il degrado ormai era lampante, tanto da far scomodare lo stesso questore che ha emesso lā€™ordinanza di chiusura.

Soddisfazione del presidente del comitato di quartiere della Nuova California da sempre in prima linea per combattere il degrado, la delinquenza e soprattutto lo spaccio di droga. Azioni di Ā certe persone che con il loro comportamento mettono in cattiva luce tanti loro connazionali che si sono integrati o che lavorano onestamente come gli stessi gestori delle attivitĆ  chiuse che per la presenza esterna di persone molte delle quali poco raccomandabili sono costrette a perdere un lavoro; gestori Ā comunque che avrebbero comunque dovuto sapere che non era possibile vendere birra e lasciare che se la bevessero fuori dal locale, infastidendo quanti abitano nella palazzina o persone costrette ad recarsi dai medici. Ā 

Va comunque detto che la squadra commercio della municipale non era a conoscenza della chiusura forse un poā€™ piĆ¹ di informazioni tra le forze di polizia non guasterebbe. Un plauso alla Polizia di Stato per la brillante decisione che serva di monito ad esercenti anche italiani. Va detto che Ardea non ĆØ un paese razzista anzi ne accoglie tanti senza distinzione di razza o religione, purtroppo le scritte razziste sono solo frutto di qualche sciagurato ignorante che fa magari di tutta unā€™erba un fascio.
Luigi CentoreĀ