Quei messaggi sbagliati che non fanno bene ai giovani

1 luglio 2013 | 04:30
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Quei messaggi sbagliati che non fanno bene ai giovani

La meritocrazia deve soppiantare la partitocrazia

Il Faro on line ā€“ Torno sulla composizione della nuova giunta, e lo faccio ancora con un occhio critico. Ma stavolta il ragionamento ĆØ sociologico, non politico. Se ho giĆ  descritto lā€™assessorato dato allā€™ottimo Ezio di Ginesio Pagliuca come una scelta di comodo da parte di Montino per gestire sostanzialmente in prima persona il comparto edilizio, vale la pena spostare il tiro sullā€™aspetto culturale relativo al falso mito del ā€œdare spazio ai giovaniā€.

Ribadisco, a scanso di equivoci, la mia stima per Ezio che conosco personalmente, ma una cosa ĆØ la persona altra ĆØ il ruolo che va a ricoprire. So che mi attirerĆ² le antipatie dei tanti tifosi di Montino che prendono per oro colato qualunque sua decisione, ma forse oggi al neo sindaco puĆ² essere piĆ¹ utile una voce critica che lo faccia riflettere (dato che parliamo non solo della sua immagine ma di un bene comune, la cittĆ ) che i tanti applausi che gli possono arrivare sia dai sostenitori piĆ¹ convinti sia da quelli che sono pronti a salire sul carro del vincitore.

Dopo questa lunga premessa, entriamo nel merito. Il messaggio lanciato da Montino con la scelta di assegnare un assessorato cosƬ importante a un ragazzo di 21 anni ĆØ sbagliato e diseducativo. In un curriculum, qualsiasi curriculum, lā€™etĆ  ĆØ la prima cosa che si mette dopo il nome, ma ĆØ solo il primo di un lungo elenco di requisiti che sono necessari per conquistarsi la fiducia di chi deve assegnare un posto di lavoro. In questo caso, quali competenze il neo assessore ha maturato? Quale professionalitĆ  puĆ² spendere in un campo delicato come quello dello sviluppo urbanistico di una cittĆ ? E a nulla vale il discorso sullā€™onda del ā€œfatelo prima lavorareā€, perchĆ© quellā€™esperimento viene fatto sulla pelle di una cittĆ  e dei suoi abitanti; e non ammette errori. Chi di noi, avendo unā€™azienda con 70.000 dipendenti, sceglierebbe un manager sulla base del requisito anagrafico per assegnarla a un giovane per il solo fatto di essere giovane? Giovane ĆØ anche chi si ĆØ laureato, chi ha fatto dei master, chi ha una esperienza specifica nel settore che deve andare ad amministrare e magari ha 30 anni o giĆ¹ di lƬ.

Non ĆØ questo il modo di valorizzare i giovani. Anzi ĆØ il modo per annichilirne le prospettive e le speranze. Il messaggio che viene fuori ā€“ anche se certamente non voluto ā€“ ĆØ che basta avere una tessera di partito e stare incollato al potente di turno per un poā€™ di mesi per ottenere in cambio un posto da 4000 euro circa al mese. Senza competenze particolari, senza una laurea specifica, senza esperienza pregressa. A dire la veritĆ , una descrizione molto simile al modus operandi tanto vituperato (a ragione) del berlusconismo.

Di piĆ¹. Il giovane assessore ĆØ al terzo anno di universitĆ , e giĆ  vede il traguardo del suo ciclo di studi. Ma se ora deve immergersi Ā nel suo nuovo ruolo che, vista la responsabilitĆ  e la delicatezza dellā€™argomento, non puĆ² che assorbirlo interamente, come farĆ  a completare con serenitĆ  il ciclo di studi? Non sarebbe stato meglio metterlo in seconda linea, permettendogli di crescere politicamente e amministrativamente, lasciandogli perĆ² la libertĆ  sacrosanta di concentrarsi sugli studi?

Bisogna fare attenzione ai messaggi che si lanciano facendo delle scelte. Spesso, approfondendo, il risultato finale ĆØ lā€™opposto di quello che si sarebbe voluto dare. I giovani per sentirsi considerati hanno bisogno soprattutto di vedere finalmente la meritocrazia vincere sulla partitocrazia. Eā€™ questa la vera sfida culturale del presente, se vogliamo davvero un futuro migliore. Il resto, nel migliore dei casi, ĆØ propaganda.

Angelo Perfetti
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I commenti

Egregio Direttore
vorrei iniziare il mio commento dalle conclusioni dei suoi ā€œappuntiā€ perchĆ© definire la scelta del giovane Ezio di Genesio Pagliuca come segnale di una scelta ā€œpartitocraticaā€, questo si, rischia di essere piĆ¹ che altro propagandistico. Senza poi entrare nel merito, per motivi di spazio, nelle Sue ultime riflessioni post elettorali riguardanti la composizione della nuova Giunta Montino manca, a mio modestissimo parere, giornalisticamente parlando, un aspetto fondamentale,ovvero un confronto con i componenti delle ultime Giunte di centro destra che, guardando i possibili Consiglieri eletti nella eventualitĆ  di una vittoria di Gonnelli, molto probabilmente avrebbe subito pochi cambiamenti. Questo si credo avrebbe rappresentato un negativo segnale di continuitĆ  sulla pelle della CittĆ  e dei suoi Cittadini che perĆ², fortunatamente dico io,con il loro voto, hanno drasticamente evitato. Fiducioso che questo mio invito, critico ma costruttivo ed esaustivo, Ā troverĆ  accoglimento da parte Sua, con simpatia la saluto.
Roberto Cini Ā  Ā 

Egregio Direttore,
Lei sostiene che la nomina dellā€™assessore Di Genesio Pagliuca, per la sua giovane etĆ , manda un messaggio contraddittorio alle giovani generazioni; tra le sue argomentazioni, indica la carenza di competenze specifiche. Dice di conoscere personalmente Ā lā€™assessore eppure mi pare sottovaluti che, nonostante la sua giovane etĆ , Ezio dimostri di avere una maturitĆ  superiore alla media dei suoi coetanei ed uno spessore politico di buon livello, frutto dellā€™esperienza maturata nellā€™organizzazione giovanile del PD e nel circolo territoriale di Fiumicino. Eā€™ mia opinione invece che queste caratteristiche, assieme ad un lavoro di squadra con le solide professionalitĆ  dellā€™assessorato e la guida del sindaco, Ā aiuteranno lā€™assessore ad affrontare questa ā€œsfidaā€ rispetto a obiettivi di pulizia e trasparenza. Il tempo ci dirĆ  se ĆØ stato un azzardo o meno, ora spetta a tutti sostenerla e incoraggiarla; degradarla a scelta partitocratica mi pare un giudizio ingeneroso e conservatore. La scelta del sindaco a mio avviso, sta nel solco del rinnovamento e puĆ² rappresentare un potente stimolo per i piĆ¹ giovani affinchĆ© si facciano carico dei problemi della ā€œpolisā€. La valorizzazione dellā€™impegno politico per le giovani generazioni puĆ² accendere nuove speranze per il futuro.
David Di Bianco