Acqua “abusiva” al cimitero, indagini in corso

4 luglio 2013 | 00:33
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Acqua “abusiva” al cimitero, indagini in corso

In azione carabinieri, vigili urbani e da tecnici comunali

Il Faro on line – Nuovo scandalo al cimitero di via Nazzareno Strampelli scovato dai carabinieri del comandante Antonio Landi della locale tenenza che riguarda l’utilizzo improprio dell’acqua da parte dei proprietari dei chioschi di fiori. L’operazione coordinata dal capitano Ugo Floccher, comandante la compagnia di Anzio, ha avuto la collaborazione della squadra ambiente del Maggiore della municipale Maria D’Alessandri e di quella Abusivismo edilizio del capitano Aldo Secci, tutti coadiuvati tecnicamente dal neo dirigente Luca Scarpolini e dal geometra Mauro Rossi. 
La storia risale a oltre venti anni fa quando il cimitero fu inaugurato. I chioschi, delle vere e proprie baracche, usufruivano già all’epoca di acqua proveniente dal pozzo comunale che veniva raccolta per mezzo di una pompa sommersa… Qualche anno, fa sotto l’amministrazione Eufemi, grazie alla caparbietà e alla professionalità dell’allora dirigente Antonello Rocca, venne dato inizio all’allargamento del cimitero e alla costruzione di piazzole in cemento armato, con tanto di predisposizione alla condotta di scarico e all’installazione di un tubo di acqua. Successivamente, vennero demolite le baracche e trasferite le attività commerciali all’interno di nuovi locali con tanto di servizio igienici… 
A seguito di un esposto, non si sa se da parte di un anonimo cittadino, di un concorrente, o addirittura di qualche solerte consigliere comunale, i carabinieri e la polizia municipale, hanno dato inizio ai controlli. Il primo risultato è stata la chiusura dei servizi igienici all’interno del cimitero e conseguentemente dei chioschi. Cosa è successo? Le acque fetide tramite la condotta comunale dove sono allacciati i servizi scaricavano in una fossa di raccolta che al momento non si sa dove confluisca… Poi, mentre i bagni all’interno del cimitero sono stati riaperti, gli operatori sottolineano la loro estraneità ai fatti. “E’ stato fatto tutto in buona fede, inoltre, ci siamo affidati a un geometra abilitato”.
Le indagini proseguono e ad oggi il brigadiere Francesco Meloni ha già sentito una decine  di persone tra tecnici, proprietari e personale vario, non è escluso un incontro con qualche politico di rilievo. 
Luigi Centore