Bilancio comunale, sui “derivati” va fatta chiarezza

6 luglio 2013 | 16:49
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Bilancio comunale, sui “derivati” va fatta chiarezza

I socialisti scrivono a Montino. Chiesto un chiariemtno in Consiglio sul conto consuntivo dell’era Canapini

Il Faro on line – I socialisti spulciano il Bilancio, e scrivono una lettera a Montino sulla relazione di fine mandato redatta da Canapini. “In particolare – spiega il segretario Luca Bravi – ci riferiamo ai cosiddetti strumenti di finanzna derivata. Il valore complessivo di estinzione, indicato dall’istituto contraente, dell’unico contratto relativo a strumenti derivati è al 31.12.2012 : € 37.738.105,30. Quali flussi poi abbiano contribuito a creare il dato finale è sommariamente spiegato così: Tipo di operazione Swap con struttura Collar data di stipula 21.12.2006.
Flussi positivi 2008 € 357.234,99.
Flussi negativi 2009 € 686.131,00; 2010 € 1.235.961,59; 2011 € 900.372,36; 2012 € 2.168.072,15.

L’esposizione – prosegue Bravi – è priva dell’illustrazione dei contenuti del contratto a suo tempo stipulato, mentre è crescente la domanda generale di trasparenza delle operazioni della pubblica Amministrazione. In particolare l’andamento dei flussi non consente di capire la bontà dell’operazione, la convenienza per il Comune, il costo iniziale dell’intermediazione, il costo complessivo, l’entità e le modalità di assunzione di rischi per il Comune, la scadenza del contratto, i parametri di riferimento della “struttura” del prodotto finanziario e gli altri elementi tecnici, sia economici che finanziari che giuridici, che presiedono al contratto stesso. Anzi, l’entità dei flussi indicati può solo preoccupare”.

E dunque, in nome della trasparenza, si chiede di riferire al Consiglio comunale le iniziative che si intendono assumere per l’ approfondimento su questo contratto affinché tutti i fattori i siano messi in luce, dettagliatamente, e resi noti. I derivati sono strumenti finanziari complessi che, per la loro enorme diffusione sui mercati finanziari – consolidatasi nei primi anni dopo il Duemila – hanno finito per acquisire un ruolo di assoluta centralità nell’intera economia globale.

Come si evince dal loro stesso etimo, i derivati non sono titoli muniti di un proprio valore intrinseco bensì derivano il loro valore da altri prodotti finanziari ovvero da beni reali al cui prezzo sono agganciati: il titolo o il bene la cui quotazione imprime il valore al derivato assume il nome di sottostante (in inglese: underlying asset). In linea astratta, i derivati possono assolvere tanto ad una funzione protettiva (ossia di copertura) da uno specifico rischio di mercato quanto ad una finalità meramente speculativa. Nel concreto, non può negarsi che sui mercati finanziari globali i derivati si siano affermati soprattutto quale mezzo di speculazione.
Ogni derivato ha ad oggetto una previsione (o, se si vuole, una scommessa) sull’andamento futuro di un particolare indice di prezzo, come ad esempio quotazioni di titoli, tassi d’interesse, tassi di cambio tra valute diverse, prezzi di merci o di materie prime.

Nei rapporti tra banche e clienti (imprese ed enti pubblici), si è registrata negli ultimi anni un’imponente diffusione di una ben determinata categoria di prodotti derivati, gli swap, quasi sempre presentati come utili strumenti di copertura dai rischi di mercato.
Ang.Per.