L’altra faccia dei cavalli

8 luglio 2013 | 03:58
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L’altra faccia dei cavalli

Il Faro on line – La scorsa settimana abbiamo posto la nostra attenzione sulle carrozzelle a trazione ippica, tanto care alla tradizione romana e tanto invise ad un certo tipo di animalisti dell’ultima ora (o meglio, al loro perbenismo); è sempre ferma convinzione di chi scrive che chi vede nel cavallo lo strumento essenziale del suo lavoro, non potrebbe trattarlo male neanche se, per assurdo, non amasse gli animali, se non altro perché un cavallo malato o non in buona salute, non gli consentirebbe di lavorare e quindi di guadagnarsi da vivere. Esiste però un’altra categoria di “lavoratoti ippici”: i proprietari di maneggi. Il cavallo è decisamente un animale “nobile” per la sua eleganza, per la storia che lo lega all’uomo che ha accompagnato, sin da epoche remote, nelle fasi più importanti della sua evoluzione, in tempo di pace, ma anche in guerra e anche quando è stato sostituito in gran parte dal “cavallo/vapore”, ha comunque continuato a convivere con l’uomo in vari aspetti della sua vita, più che altro legati allo sport e al tempo libero.

Proprio in quest’ultimo, quello del tempo libero, entrano in gioco i maneggi nei quali è possibile noleggiare un animale per una passeggiata, il più delle volte incolonnati con altri amanti delle passeggiate in sella.Esistono maneggi nei quali è possibile anche frequentare corsi per imparare a stare in sella o praticare vari sport ippici come il “dressage”, il salto, ecc. o dove si può affittare un box per il proprio cavallo, se si ha la possibilità di mantenerne uno; esistono però altri maneggi, magari in prossimità di località turistiche non proprio a cinque stelle, che talvolta (…ma forse più spesso!)sono gestiti da proprietari che sfruttano gli animali senza andare tanto per il sottile, giustificandosi col fatto che “in passeggiata” il cavallo cammina, raramente galoppa, quindi si stanca poco e poco importa se talvolta l’animale non tiene il collo ben eretto e risponde con pigrizia ai comandi.

Tra una passeggiata e l’altra, una sosta di pochi minuti, il tempo di cambiare cavaliere e si riparte per un’altra “camminata”. In genere le tariffe sono orarie e le passeggiate tanto durano, ma il problema è che, nei periodi di vacanza o anche solo bel tempo, si susseguono dalla mattina alla sera.

Il cavallo è un animale che ha bisogno, tra le altre cose, di un ambiente pulito; ogni giorno deve essere cambiata la paglia anche un paio di volte. E’ capitato a chi scrive di vedere cavalli da “noleggio” tenuti all’interno di box lerci e nutriti lo stretto indispensabile per “risparmiare” sui costi delle balle di fieno. Forse è questo il motivo per cui gli animali di certi maneggi vengono definiti “brocchi”. Ora, per fortuna, queste realtà non costituiscono la maggioranza dei casi, ma è un fatto che esistono. Quelli che mancano sono gli animalisti, forse perché troppo impegnati a “combattere” i vetturini di Piazza di Spagna o del Colosseo o altri punti del centro storico della Capitale. D’altra parte bisogna capirli: Roma ha i riflettori del mondo puntati e questo permette loro di far bella mostra di sé e del loro perbenismo. Gli altri cavalli? Quelli dei maneggi di cui sopra, sperduti nelle località di turismo a basso costo? Non hanno gli stessi diritti dei begli ex-trottatori della Capitale? Forse sì o forse no, o forse semplicemente non importa; dopotutto quelli sono soltanto “brocchi”…
Paolo Boncompagni