Rifiuti, no all’ampliamento dei poteri del Commissario straordinario

9 luglio 2013 | 16:56
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Rifiuti, no all’ampliamento dei poteri del Commissario straordinario

Il Tar: “Non poteva individuare gli impianti cui conferire il trattamento dei rifiuti di Roma, Fiumicino, Ciampino e Città del Vaticano”

Il Faro on line – Il Commissario per il superamento dell’emergenza rifiuti nella Provincia di Roma, Goffredo Sottile, non poteva individuare gli impianti cui conferire il trattamento dei rifiuti di Roma, Fiumicino, Ciampino e Città del Vaticano. Lo ha deciso con una serie di sentenze la II sezione bis del Tar del Lazio, presieduta da Edoardo Pugliese, accogliendo il ricorso proposto dal Comune di Albano Laziale.

Il ricorso era volto a chiedere l’annullamento del decreto con il quale l’allora Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, nel gennaio scorso nomino’ il Prefetto Sottile Commissario per l’emergenza rifiuti nella Provincia di Roma (e poi ne integro’ i poteri) e il conseguente provvedimento commissariale con cui furono individuati quattro impianti Tmb, tra cui quello ubicato ad Albano.  Osservando come il ricorso ”muove dalla primaria esigenza – si legge nella sentenza – di garanzia di interessi che attengono alla tutela di profili igienici e sanitari, che sarebbero compromessi dal sovraccarico dell’impianto sito nel territoriodi competenza a causa dei provvedimenti del Commissario”, il Tar ha ritenuto meritevole di attenzione ”la circostanza che il decreto impugnato non si e’ limitato a conferire al Commissario nominato i poteri” previsti, bensi’ ”ha disposto che il Commissario svolga anche altri compiti, tra i quali l’individuazione degli impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani esistenti nella regione Lazio che hanno una capacita’ autorizzata residua di trattamento”. In tale modo, pero’, secondo i giudici si ”realizza un’illegittima estensione dei poteri emergenziali”. Ne deriva che ”i provvedimenti commissariali conseguenti risultano inficiati daillegittimita’ derivata, nonche’ da incompetenza e straripamento di potere con riferimento ai limiti che risultano previsti dalla legge istitutiva” e ne consegue che il ricorso deve ”essere accolto e per l’effetto annullato il decreto con riguardo all’ampliamento dei poteri commissariali ed alla connessa individuazione degli impianti di trattamento”, ”fatte salve leulteriori determinazioni che l’Amministrazione vorra’assumere”. (ansa)