“Usi civici, abbandonati dall’Amministrazione”

9 luglio 2013 | 15:00
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“Usi civici, abbandonati dall’Amministrazione”

L’intervento di Mauro Porcelli, presidente dell’associazione Civiltà

Il Faro on line – Come volevasi dimostrare – lo dicevamo nel marzo scorso ricordando le tante fandonie raccontate ai cittadini durante le elezioni divulgate da artisti del bluff – delle possibili soluzioni dell’uso civico non se ne vede futuro.Insieme ad Enrico Roberti, Luca Fanco, i giornalisti Roberto e Silvia Matricardi, abbiamo proposto un tavolo di confronto con l’Amministrazione, portando l’avvocato Francesco Lettera nella discussione. Della Amministrazione neanche l’ombra e delle diverse soluzioni prospettate rimane il vuoto. Il tavolo probabilmente poco gradito all’Amministrazione, si è comunque tenuto nel marzo scorso ed ha offerto valido spunto di discussione sul tema uso civico, tanto che lo stesso avvocato Francesco Lettera (noto esperto dell’Avvocatura dello Stato), ha spiegato come il Comune avrebbe potuto procedere per sanare da subito le tante attività poste sull’uso civico”.

E’ quanto afferma Mauro Porcelli, presidente dell’associazione Civiltà, che spiega: “Sono passati altri quattro mesi nel disinteresse più totale.Il nostro era ed è un accorato appello alle forze sane del panorama socio politico locale, affinché vogliano tutelare quanti cittadini hanno posto in essere attività su fabbricati realizzati sui terreni gravati da uso civico. Siamo  contro ogni forma di criminalizzazione gratuita , pur ribadendo la necessità di procedere nel rispetto delle regole, così come prospettato dallo Stesso avv. Lettera.Secondo l’avvocato – profondo conoscitore dell’argomento per conto dello Stato – le attività possono essere sanate e regolarizzate a prescindere dalle procedure che richiedono tempi più lunghi e ciò per consentire a quanti lavorano ed operano sul territorio, di garantirsi sotto ogni profilo giuridico”.

“Non capiamo perchè l’Amministrazione non abbia ancora dato corso alle chiare e semplici soluzioni del problema, a garanzia delle tante famiglie che traggono il loro reddito da tali attività.Non capiamo perchè, alla luce delle incombenti ed acclamate procedure di chiusura paventate da ogni direzione, l’Amministrazione sia rimasta inerte lasciando in balia di possibili chiusure i tanti cittadini che hanno il sacro santo diritto di essere tutelati ex lege.Che fine hanno fatto quelli che promettevano improbabili soluzioni attraverso altrettanto improbabili sedicenti atti amministrativi?E’ bene che si sappia chi e perchè non ha voluto risolvere il problema, disertando ogni possibile soluzione che il “tavolo” di lavoro aveva prospettato ben quattro mesi fa”.