Stupro di gruppo, la condanna è ai “servizi sociali”

11 luglio 2013 | 21:16
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Stupro di gruppo, la condanna è ai “servizi sociali”

La Corte respinge la richiesta di 4 anni di carcere. Per 8 giovani che violentarono una 14enne nel 2007 due anni di “osservazione speciale”

Il Faro on line – Per due anni saranno impegnati in lavori socialmente utili. Poi trascorso questo periodo e in base al giudizio che sul loro comportamento sara’ dato dagli assistenti sociali e dal giudice delegato a seguire i loro progressi potranno anche sperare di ottenere la dichiarazione di estinzione del reato loro contestato. Quello di violenza sessuale di gruppo per avere aggredito una loro coetanea violentandola a turno. La decisione e’ stata presa oggi dal Tribunale dei minori presiduto da Debora Tripiccioni, chiamato a decidere la sorte di otto giovani che all’epoca del fatto avvenuto nel 2007 avevano un’eta’ tra i 14 e i 17 anni. L’accusa come si e’ detto di aver violentato per diverse ore a Montalto di Castro una ragazzina di 14 anni nella notte tra il 31 marzo e il 1 aprile del 2007.

Per adottare questa decisione il tribunale oggi ha sospeso il giudizio, non accogliendo la richiesta di condanna a quattro anni di reclusione per ciascun imputato sollecitata dal pubblico ministero Carlo Paolella. Il caso era gia’ stato esaminato dal Tribunale dei minori tempo fa e alla sua conclusione era stato adottato lo stesso provvedimento di oggi poi bocciato dalla Cassazione con rimessione degli altri ad altro collegio del tribunale dei minori. Oggi c’e’ stata la decisione identica.

Nel provvedimento il tribunale sottolinea che ciascuno degli imputati deve mantenere l’attuale attivita’ lavorativa e che comunque deve sempre seguire gli studi che ha in corso. La decisione del tribunale e’ stata favorevolmente commentata da uno degli avvocati che hanno assistito gli imputati, Antonio Cardamone. “A nome di tutti i colleghi – ha detto il penalista – esprimo profonda soddisfazione per l’equilibrio della decisione adottata dal tribunale. E’ assolutamente coerente e conforme ai principi che ispirano il processo minorile. Sono sicuro che garantira’ un adeguato recupero dei giovani”.

Il penalista poi ha detto che tutti gli imputati hanno ammesso i fatti sia pur precisando come all’epoca di quanto accaduto non fossero pienamente consapevoli della gravita’ del loro comportamento. “Comprendiamo il dolore della famiglia – ha aggiunto Cardamone- e confidiamo che da oggi in poi tutte le persone che hanno strumentalizzato questo processo abbiano rispetto per tutte le parti coinvolte”. Il riferimento dell’avvocato riguarda le polemiche attorno al caso che anche in tempi recenti si sono sviluppate.