Usi civici e territorio, Porcelli: “Andiamo verso il declino”

12 luglio 2013 | 10:08
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Usi civici e territorio, Porcelli: “Andiamo verso il declino”

Il presidente dell’associazione Civiltà: “L’unica vera alternativa è il voto”

Il Faro on line –  “Di oggi la notizia giunta a cura di diversi imprenditori di zona, secondo la quale agenti della forza pubblica hanno ripreso le attività di controllo nell’area degli usi civici. Una guerra tra poveri, della quale è responsabile soltanto l’Amministrazione comunale per il manifesto disinteresse mostrato da anni ed in particolare negli ultimi mesi”. A parlare è il Presidente della Associazione Civiltà, Mauro Porcelli. “A nulla sono valse le istanze della nostra associazione che, attraverso un” tavolo di lavoro” aveva proposto di inserire nella variante di salvaguardia l’intera area di uso civico ove insistono le attività commerciali. A quest’ora ciascuno avrebbe avuto gli allacci ed il relativo parere di agibilità. Alla riunione indetta nel marzo scorso presso l’aula consiliare, non è intervenuto il primo cittadino ed ancor meno quanti altri deputati a rappresentare l’Amministrazione, impegnati in ben altro. Giova ricordare che per l’incontro, dopo una frettolosa convocazione di altra vicenda, fummo relegati in una stanza  sperando – forse – che saltasse l’incontro.

L’incontro, invece, si è tenuto mettendo  in chiara evidenza come si poteva risolvere il problema. Lo stesso avvocato Francesco Lettera (già avvocato dello Stato ), spiegò come la competenza territoriale permettesse al Comune di agire urbanisticamente su quelle aree gravate Si da uso civico, ma in quanto ricadenti su territorio comunale, potevano e dovevano divenire oggetto di variante e consentire, di conseguenza, la possibilità di autorizzarle sotto l’aspetto igienico sanitario, impedendo pericoli di chiusura e cessazione di attività che avrebbe messo per strada centinaia di famiglie”.

“A questo – prosegue Porcelli – l’Amministrazione rispose con le solite “fantasiose acclamazioni”, che di fatto hanno messo nel caos il territorio. Le stesse forze dell’ordine, deputate al controllo, non possono trovare soluzioni che competono altri, devono limitarsi a fare il loro dovere. I cittadini si chiedono, perchè mai l’Amministrazione non ha attivato le procedure di legge a tutela del lavoro e del territorio? Perchè si impedisce ai cittadini di mettersi in regola, propinando continuamente fesserie pre elettorali ed istituzione di fantomatici uffici? Perchè mai, taluni promettono soluzioni “inutili”, divenendo servi di un potere logoro ed arrogante basato su piccoli ritorni personali da bar. Noi la nostra battaglia la abbiamo portata avanti, nonostante tutto e nonostante ad Ardea sembri essere  pericoloso dire la verità. Non possiamo tacere i diritti dei cittadini, non possiamo far finta di niente e non vogliamo che brutti episodi tipici di logiche affaristico criminali, divengano un fatto “normale” a forza di assistervi inermi. Non possiamo accettare che una voce fuori dal coro, venga presa di mira con il metodo del ” punire uno per insegnare a tanti”, senza che il cittadino prenda coscienza del vero male che affligge un territorio e come un cancro lo sta divorando.

“Prendere coscienza – conclude – significa vivere nella chiarezza e consapevolezza di chi è il vero nemico del sistema, spesso annidato nelle pieghe del potere,  e che va combattuto con lo strumento più potente in nostro possesso: il voto. Fuori i nulla facenti che vivono sulle spalle del prossimo. Ci siamo impegnati ad essere vigili, senza fare sconti a nessuno, ma il vero sostegno deve arrivare dai cittadini attraverso la condivisione  delle azioni di quanti, ogni giorno, ci mettono la faccia e non stanno sul libro paga di nessuno. Continuare a credere a chi ti ha tradito più volte, equivale al fallimento sociale dell’intero sistema”.