Vu cumprà si ferisce con una bottiglia e cerca di infettare i vigili

13 luglio 2013 | 15:00
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Vu cumprà si ferisce con una bottiglia e cerca di infettare i vigili

L’uomo, sottoposto a controlli, è risultato positivo alla tubercolosi

Il Faro on line – Durante l’operazione antiabusivismo commerciale denominata “commercio globale” messa a segno dalla squadra navale della Polizia di Stato di Anzio comandata dall’ispettore capo Oliviero Antonio  in collaborazione con quella del vice comandante della municipale del maggiore Luciano De Paolis e con il personale del comandante Giuseppe Falato della locale delemare, uno dei “vu cunprà” fermati per evitare i controlli si è ferito alle braccia. L’uomo di nazionalità nord africana, ha raccolto sulla spiaggia un vetro di bottiglia ed ha iniziato a tagliarsi. Giunto sul posto il 118, l’autolesionista è stato medicato e trasportato all’ospedale dove gli sono state fatte delle analisi del sangue dalle quali è risultato positivo alla tubercolosi.

La preoccupazione della municipale nel comunicare questo caso di Tbc è per portare a conoscenza dei bagnanti di fare attenzione ad acquistare prodotti venuti in contatto con queste persone specialmente quelli alimentari. Spesso questi signori, si avvicinano alla gente per convincerli ad acquistare i loro prodotti o passarli di mano magari dopo essersi messi le mani in bocca.

Purtroppo ad Ardea non è la prima volta che viene segnalato un caso di Tbc, ricordiamo tutti quello dello scorso anno presso un asilo proprio del lungomare. Il sindaco sentito telefonicamente ha detto di non esserne a conoscenza e che la Asl fino a venerdì  alle 21 non gli aveva comunicato nulla. Del resto anche quando scoppiò il caso nell’asilo la notizia la Asl la diffuse dopo diversi giorni furono i giornalisti a divulgarla ai genitori.

Va comunque detto che il problema dei “vu cumprà” è molto sentito specialmente dai commercianti del lungomare. I “vu cumprà” in genere vivono sotto i ponti della litoranea, nei cespugli lungo lungomare dei Troiani, alle spalle della nota “Cirillopoli”  o nelle catapecchie abbandonate sul litorale. In prevalenza questi “commercianti stranieri”nei settecento ettari demaniali delle Salsare e nel complesso immobiliare delle Salsare in condizioni igienico sanitarie da terzo mondo, più volte segnalate dal maggiore della sezione ambiente Maria D’Alessandri specialmente negli scantinati del complesso frequentato anche da bambini che durante l’inverno vengono in contatto con altri bambini.
Luigi Centore