
Il Faro on line – La crisi investe ogni realtà territoriale della regione. Dal 2010 ad oggi a Rieti hanno perso il lavoro più di 500 operai e sono scomparse 130 imprese, con un calo rispettivamente del 22,2%% e del 20,2%. Sono crollate anche le ore lavorate, diminuite del 30,5% contro una media regionale del 32,4% passando da 1 milione e 130mila a 789mila. Questi i dati della crisi nella provincia diffusi oggi da Ance Lazio nel corso della presentazione dell’ultimo numero di Lista, la rivista dei costruttori edili del Lazio. Il dramma economico nel reatino è stato sottolineato recentemente anche da una indagine dell’Eures.
Tra Giugno 2011 e Giugno 2012 i prestiti vivi alle imprese si contraggono del 13,7%. La riduzione del credito interessa in misura maggiore le imprese di grandi dimensioni (-20%), che sono anche le principali beneficiarie dei finanziamenti (il 59,9% del credito è concesso alle poche grandi realtà imprenditoriali reatine), e marginalmente le numerose piccole e micro imprese (-2,1%). Nello stesso periodo i prestiti in difficoltà di adempimento crescono del 62,5%. Il tasso di insolvenza,pari al 5,8% nel 2010, aumenta di 4,8 punti percentuali, attestandosi al 10,6% nel 2011, mentre i protesti aumentano parallelamente del 68,5%, invertendo il trend dello scorso anno. A causa del tessuto produttivo estremamente frammentato, Rieti è la provincia laziale che occupa la quota più alta di lavoratori autonomi (28,5% nel 2011, pari a 17.000 unità).
La struttura produttiva tradizionale che caratterizza la provincia di Rieti conferma il ruolo rilevante del settore agricolo, che assorbe il 28,4% delle imprese presenti sul territorio; seguono il commercio (21,7%), le costruzioni (19,2%) e le attività manifatturiere (7,5%). “Nella provincia di Rieti si è assistito a una progressiva erosione del settore. L’ultimo anno non ha fatto eccezione – spiega il Presidente di Ance Rieti, Giorgio Perotti -. Nel semestre ottobre 2012 – marzo 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è scomparso dal radar della Cassa edile il 13,8% delle imprese, contro una media regionale dell’11%. Si tratta di 82 imprese appartenenti al circuito della regolarità. Nello stesso periodo ha perso il lavoro o è uscito dal sistema del lavoro regolare l’11,4% degli operai iscritti presso la Cassa edile, una percentuale che corrisponde a 230 lavoratori. Le ore lavorate invece sono scese del 9%, passando da 982mila a 789mila”.
Le elaborazioni Ance Lazio sui dati Casse edili evidenziano come da ottobre 2011 a marzo 2012 le ore lavorate sono state 982.559, mentre le imprese attive erano 596, gli operai 2.010 e quelli stranieri 636. Invece, da ottobre 2012 a marzo 2013 a Rieti sono state lavorate 789.565 ore (-19,6%), 514 le Imprese attive (-13,8%), 1.780 gli operai attivi (-11,4%) e 579 quelli stranieri (-9%). “Dal 2009 ad oggi – prosegue Perotti – il calo di attività ha superato il 30% che ha determinato un emorragia occupazionale pari ad un quarto della forza lavoro attiva all’inizio della crisi. Una situazione insostenibile. Il nostro auspicio è che la Regione sappia trovare le risorse necessarie a riattivare una serie di piccoli lavori essenziali per rispondere alle esigenze della società civile e contemporaneamente a far ripartire l’edilizia, che come si sa grazie ala sua funzione anticongiunturale può risultare determinante nel far ripartire l’economia locale”.
Marco Staffiero