Muore a 35 anni sul fondo della piscina

19 luglio 2013 | 04:01
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Muore a 35 anni sul fondo della piscina

Dramma la scorsa domenica all’Olimpia club di Fiumicino. La vittima è Emanuela Santoni. Aperta un’inchiesta dalla magistratura

Il Faro on line – Trentacinque anni, bella, atletica, mamma di due bimbe. La scorsa domenica, una qualunque domenica d’estate, si è tuffata in piscina per rinfrescarsi. E’ stato l’ultimo atto prima di morire. A quell’ora l’Olimpia Club di Fiumicino (erano circa le 15,30) era gremito di gente, eppure nessuno ci ha fatto caso: Emanuela si stava adagiando senza forze sul fondo alto della piscina. O meglio. Se ne è accorto il marito che con un suo amico – racconta il legale difensore della famiglia – si è tuffato immediatamente per recuperarla e ha tentato disperatamente di farle uscire dai polmoni quella maledettissima acqua che era entrata. “E’ stato aperto un procedimento giudiziario sull’episodio – afferma l’avvocato Adalberto Maria Siano del Foro di Civitavecchia – e la causa esatta del decesso sarà stabilita dal perito nominato dal Tribunale, che speriamo faccia presto la sua relazione (il Ctu scelto è il dottor Cipolloni). Sarà altresì fondamentale stabilire con certezza chi ha effettuato l’intervento di soccorso e chi non lo ha fatto”.

Le polemiche sui soccorsi investono anche l’ambulanza, arrivata a detta dei parenti colpevolmente in ritardo. “A poche decide di metri dalla piscina – spiega ancora l’avvocato Siano – esiste un posto di primo soccorso. Un’ambulanza avrebbe potuto impiegare un minuto ad arrivare, e invece è passato tempo prezioso”. Un episodio che riapre drammaticamente la questione della sanità sul territorio di Fiumicino. Una realtà sempre più marginale per la Asl, con servizi sempre meno performanti a fronte di una popolazione in costante aumento. Emanuela Santoni, classe ’78, ha lottato nel reparto Rianimazione del Grassi tra la vita e la morte fino alle 22 di domenica, quando il suo cuore ha smesso di battere.

Emanuela era molto conosciuta in città anche per via dei suoi trascorsi sportivi. Campionessa di judo, era arrivata fino alla nazionale.

A casa della famiglia della vittima si è recato il sindaco Montino insieme a Michela Califano, per porgere al marito il cordoglio e la vicinanza delle istituzioni. “Un gesto apprezzato – dice ancora l’avvocato Siano – che non allevia il dolore ma almeno non ti fa sentire solo nel dramma. Ciò che ai familiari ha fatto male invece – prosegue il legale – è vedere che l’Olimpia non ha ritenuto di fare nemmeno un giorno di chiusura per lutto a fronte di questa terribile tragedia che ha sconvolto una famiglia. Piuttosto – conclude l’avvocato – mi sento invece di ringraziare il Commissariato di Fiumicino per la celerità e la delicatezza con cui hanno affrontato il caso”.

Ora spetterà ai periti indagare sulle cause della morte e certificare se si sarebbe potuto fare di più per Emanuela. Ieri è stata effettuata l’autopsia, e i funerali saranno quindi decisi a giorni. L’intero fascicolo è stato affidato alla magistratura, nelle mani del pm dott. Calabria, che dovrà indagare su eventuali responsabilità nella vicenda.
Angelo Perfetti