Per uscire dalla crisi rilanciare servizi e recupero urbano

Il Faro on line – La città e la crisi. La capitale ha ancora una notevole forza attrattiva. La popolazione residente è aumentata tra gli ultimi due censimenti del 2,8% nel Comune di Roma e addirittura del 19,6% nel resto della provincia. Complessivamente, il territorio della futura città metropolitana ha registrato un aumento di residenti dell’8%. Rilevante l’incremento dei residenti stranieri nella capitale nello stesso periodo: +128%. Ma il tasso di occupazione è sceso dal 62,6% del 2008 al 61% del 2012. La crisi ha colpito particolarmente i giovani: il tasso di disoccupazione giovanile a Roma è passato dal 27,6% del 2008 al 40,1% del 2012. Per l’81% dei romani l’aspetto più evidente della crisi in città è la chiusura di molti negozi. Quasi due terzi dei cittadini (il 65%) segnalano anche che, soprattutto nel periodo della crisi, sono peggiorate la manutenzione e la pulizia di strade e spazi pubblici e che sono diminuiti i servizi locali (64%). Questi i principali risultati della ricerca “Un’agenda urbana per Roma”, realizzata da Censis e Rur (Rete Urbana delle Rappresentanze), che è stata presentata oggi a Roma nell’ambito di un convegno promosso da Alleanza per le Pmi Roma 97.6 presso il Tempio di Adriano.
Vivere altrove. Il 41% dei romani dichiara di essere teoricamente attratto dalla prospettiva di andare a vivere altrove. Il 13% sarebbe mosso da motivazioni legate a opportunità lavorative, l’11% dalla possibilità di usufruire di servizi migliori, mentre ragioni come un costo della vita minore e una maggiore sicurezza raccolgono entrambe l’8% di adesioni. Se si considera solo la fascia di età tra 18 e 29 anni, l’ipotetica disponibilità a un trasferimento in un’altra città o all’estero viene dichiarata addirittura da 2 giovani romani su 3 (il 67%). Per ripartire, promuovere il rinnovo edilizio e la modernizzazione dei servizi urbani. A Roma il 15,4% delle famiglie dichiara di aver effettuato un intervento significativo relativo agli impianti di riscaldamento e/o raffrescamento negli ultimi tre anni. Si tratta di una percentuale decisamente elevata, quasi doppia rispetto a quella registrata a livello nazionale (9%).
Le famiglie sono le protagoniste del micro-rinnovo edilizio. Più di 90mila famiglie romane sono intenzionate a ristrutturare la propria abitazione nei prossimi tre anni, soprattutto per abbassare i costi di gestione e consumare meno energia. Tuttavia, questa prospettiva, che darebbe lavoro a molte piccole e medie imprese del settore industriale ed edilizio, dovrebbe trovare adeguate forme di sostegno (credito, sgravi fiscali, ecc.) per potersi effettivamente realizzare e contribuire al rilancio della città.
Fare informazione sulla separazione dei rifiuti. Alle prese con la raccolta differenziata, solo il 41% dei romani afferma di aver ricevuto informazioni adeguate e di essere a conoscenza delle regole di base, contro una percentuale registrata a livello nazionale pari al 67,5%. Più di un terzo dei romani (il 34%) considera insufficienti le informazioni ricevute. Anche in questo caso il dato nazionale è sensibilmente più basso (20%). E ben un quarto dei romani si dichiara sostanzialmente disinformato. Valorizzare l’acqua potabile di Roma (solo la metà dei cittadini la beve). Beve abitualmente l’acqua del rubinetto appena il 52,5% dei romani. Il dato è inversamente proporzionale alla capacità di spesa delle famiglie: nella fascia di livello socio-economico più elevato la percentuale di consumatori scende al 30,8%, contro il 61% nelle fasce economicamente più deboli.
Promuovere la ciclabilità. È ancora modesto, anche rispetto al dato nazionale, l’uso delle piste ciclabili da parte dei romani. Complessivamente afferma di utilizzarle, anche solo saltuariamente, appena il 16%. Ma un ulteriore 12% dichiara che sarebbe interessato all’utilizzo se la propria zona ne fosse dotata. Intanto crescono il possesso e l’uso di strumenti tecnologici dei cittadini. Sono decisamente cresciute soprattutto le dotazioni tecnologiche mobili, quelle legate alla persona: il 55% dei romani utilizza un computer portatile, mentre la diffusione dello smartphone riguarda il 37% e del tablet il 22%. Anche in questo caso le dotazioni dei cittadini romani sono superiori a quelle della media nazionale e costituiscono un presupposto favorevole per innovare i servizi. E meno gente si mette in fila alle poste per pagare le bollette. Grazie alla tecnologia, sempre meno romani devono recarsi alle poste per operazioni elementari, che si possono fare a distanza, come il pagamento delle bollette di acqua, luce e gas. Solo il 41% dei cittadini si mette in fila allo sportello, mentre il 45% utilizza la domiciliazione bancaria delle utenze, un altro 17% ricorre al tabaccaio e il restante 7% effettua le operazioni online.
I giovani si informano sul web su orari e passaggi dei bus. Più della metà (il 54%) dei giovani romani con un’età fino a 29 anni utilizza abitualmente Internet per accedere a informazioni su percorsi e orari dei mezzi pubblici della rete urbana. E chiedono il wi-fi urbano ovunque. Due terzi dei romani considerano il wi-fi un servizio utile. Il 43% lo considera un servizio di base fondamentale e un altro 24% ne riconosce l’utilità ma limitatamente a determinati luoghi della città. Se si considerano solo i giovani fino a 29 anni, 8 su 10 ritengono il wi-fi un servizio di base imprescindibile, da garantire al pari dell’illuminazione pubblica.