Un piano triennale per l’internazionalizzazione delle imprese

26 luglio 2013 | 17:00
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Un piano triennale per l’internazionalizzazione delle imprese

L’assessore Fabiani: “E’ intenzione dell’attuale Giunta Regionale dotarsi di un piano per l’internazionalizzazione entro l’autunno 2013”

Il Faro on line – Entro la fine dell’autunno verrà messo a punto un Piano Triennale per l’Internazionalizzazione, per rilanciare in modo organico ed efficace la proiezione internazionale delle imprese laziali e per rendere il territorio laziale più accogliente per gli investitori esteri. A questo era finalizzato l’incontro che si è tenuto oggi pomeriggio, nella sede della Giunta Regionale, tra l’assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani, i rappresentanti degli assessorati regionali competenti in materia di agricoltura, turismo e cultura e le associazioni di categoria di industria, artigianato, agricoltura, cooperazione e commercio. La strategia regionale dell’internazionalizzazione vuole operare a tutto campo, sostenendo le aziende che vogliono esportare (ossia un’internazionalizzazione “in uscita”) ma anche promuovendo l’attrazione di capitali esteri (un’internazionalizzazione “in entrata”).

I lavori di confronto che porteranno alla stesura del Piano Triennale per l’Internazionalizzazione prevedono la nascita di un tavolo di natura tecnico-organizzativa, composto da esperti in materia di sostegno pubblico alle imprese esportatrici, che coordinerà i lavori di una decina di tavoli settoriali (questi i settori individuati: arredo, design e artigianato artistico; aerospazio; agroalimentare; automotive; bioscienze; restauro e tecnologie delle costruzioni; Ict; sistema moda; creatività e produzione di cultura in Italia; economia del mare) all’interno dei quali le associazioni di categoria potranno portare i loro contributi e i cui lavori si terranno in settembre.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Eures, le vendite all’estero attenuano gli effetti della crisi, risultando il principale fattore di crescita, in presenza di un calo della domanda interna. Secondo l’indagine presentata a dicembre del 2012, le esportazioni laziali sono cresciute del 13,8% (+11,4% in Italia), sostenute dagli ottimi risultati delle province di Frosinone (+15,5%), di Roma (+14,4%) e di Latina (+12,6%); marginale l’aumento nel reatino (+2,1%), mentre è negativo il risultato della Tuscia (-6,6%). L’ammontare delle esportazioni (17,1 miliardi di euro nel Lazio), risulta ad esempio nel 2011 superiore ai valori pre-crisi (13,5 miliardi nel 2007), con il più alto contributo della provincia Capitolina (52,8% pari a 9 miliardi), seguita dal frusinate (24,4% pari a 4,2 miliardi) e da Latina (20,4%, pari a 3,5 miliardi); sempre più marginale il contributo delle province di Viterbo (259 milioni, pari all’1,5%) e di Rieti (157 milioni, pari allo 0,9% dell’export regionale). Nonostante la vocazione principalmente terziaria, il Lazio si colloca al sesto posto nella graduatoria nazionale per contributo all’export complessivo (4,5%), dopo la Lombardia (27,7%), il Veneto (13,4%), l’Emilia Romagna (12,8%), il Piemonte (10,3%) e la Toscana (8%); tuttavia la propensione alle esportazioni (10,1% nel Lazio nel 2011), si attesta su un valore inferiore alla maggior parte delle regioni italiane, collocandosi al 17° posto, precedendo soltanto la Campania (9,7%), il Molise (6,2%) e la Calabria (1%).

“E’ intenzione dell’attuale Giunta Regionale dotarsi di un piano per l’internazionalizzazione entro l’autunno 2013 – ha detto l’assessore Fabiani – che veda la Regione non solo come ente erogatore di risorse economiche, ma quale soggetto che assuma la leadership del processo attraverso la definizione delle priorità, dei criteri e degli indirizzi strategici. In questa prospettiva si vuole investire in una politica per l’internazionalizzazione in due direzioni.” “Da un lato – ha continuato – spingendo a potenziare i flussi di commercio estero già esistenti e a crearne di nuovi attraverso processi di innovazione, costruzione di reti e consorzi e diffusione di marchi, certificazioni e brevetti. Dall’altro, promuovendo nella nostra Regione una più generale cultura di apertura verso l’estero, creando un contesto e un clima che rendano il Lazio e la Capitale luoghi accoglienti e invitanti per le imprese e gli investitori esteri e per accrescere insieme lo scambio culturale e commerciale in una dimensione internazionale”.
Marco Staffiero