Caso Tares, il punto di Giuseppe Zito

2 agosto 2013 | 00:58
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Caso Tares, il punto di Giuseppe Zito

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del Vicesindaco del Comune di Cerveteri

Il Faro on line – Gentile Direttore, sono a chiederLe uno spazio sul suo giornale per affrontare un tema “bollente” che surriscalda ancora di più le temperature di questi giorni. I cittadini di Cerveteri, a differenza di tanti altri cittadini italiani, stanno ricevendo in queste ore gli avvisi di pagamento della TARES, la nuova tassa sul servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.Proprio sabato scorso, l’avranno letto in molti, “Il Sole 24 Ore” lanciava un grido di allarme (articolo di Gianni Trovati, titolo: “TARES. Alla fine dell’anno la stangata per i rifiuti”) spiegando che il ritardo dei Comuni italiani nell’introduzione del nuovo tributo, obbligo derivante dal decreto “Salva Italia” del Governo Monti, comporterà alla fine dell’anno un vero e proprio ingorgo fiscale, specie per le imprese che sono le più penalizzate dal nuovo sistema.La scelta dell’Amministrazione di regolamentare sin da subito l’introduzione del nuovo tributo è stata dettata dal quadro normativo allora vigente che avrebbe obbligato i Comuni inadempienti a limitare a sole due rate il tributo, luglio ed ottobre.

Nella delibera n. 17 del 28/5/2013, infatti, il Consiglio Comunale di Cerveteri fissava così le scadenze dei pagamenti per l’anno 2013: la 1^ rata entro il 31 Luglio (termine da noi prorogato al 31 agosto), la 2^ rata entro il 30 Settembre. Con queste due date si paga la spettanza del Comune di Cerveteri e l’addizionale provinciale del 5%. Con una 3^ rata, invece, da versare entro il 31 Dicembre, si dovrà corrispondere la sola maggiorazione di € 0,30 per mq (per i cosiddetti servizi indivisibili), che andrà direttamente allo Stato e non al Comune.Con una recentissima modifica legislativa è stata poi concessa la possibilità ai Comuni che non hanno ancora introdotto il nuovo tributo di utilizzare la rata di dicembre per il conguaglio.

Ciò significa che i cittadini italiani che stanno ancora ricevendo la TARSU, si troveranno a dicembre a dover pagare una rata che comprenderà, oltre alla quota spettante allo Stato, anche il quasi generalizzato aumento del nuovo tributo. Aumento che, per come è strutturato il nuovo sistema e nonostante nel Comune di Cerveteri si sia scelto di adottare i coefficienti minimi per quantificare i Kilogrammi di rifiuti prodotti per unità di superficie, peserà specialmente su “Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub, banchi di mercato generi alimentari, bar, caffè, pasticcerie” e, in misura inferiore rispetto al passato, per le altre attività commerciali che effettivamente, a parità di superficie, hanno una produzione potenziale di rifiuti inferiore. 

Questo perché per il calcolo del tributo dovuto si applica il cosiddetto “metodo normalizzato”, che utilizza dei coefficienti di produttività potenziali introdotti dal Decreto Ronchi (D.P.R. 158/99) che prende a riferimento la quantità di rifiuti prodotti da ciascuna attività economica in un mercato assai differente da quello attuale. Infatti, il problema più grave delle attività commerciali è essere soggetti a un metodo di calcolo che non tiene conto dell’effettiva mole di lavoro delle imprese in un momento di calo vertiginoso dei consumi causato della mancanza di redditi nelle famiglie.

Il secondo motivo per cui la Tares ha comportato un così cospicuo aumento rispetto alla Tarsu è che introduce l’obbligo della copertura integrale dei costi di gestione dei servizi di raccolta, smaltimento e recupero dei rifiuti urbani. Nella stragrande maggioranza dei Comuni italiani, così come nel nostro, infatti, l’80% del costo del servizio era coperto dai cittadini attraverso la Tarsu mentre il restante 20% era a carico del bilancio comunale. Oggi invece la legge obbliga i Comuni a coprire tutti i costi del servizio attraverso il nuovo tributo.Proprio questo è il motivo per cui abbiamo scelto di rimandare di poche settimane l’estensione del “porta a porta” su tutto il territorio, che prevediamo di avviare all’inizio del 2014, visto che l’analisi dei costi emersi dal progetto sviluppato dagli Uffici comunali comportava un aumento troppo consistente della spesa senza prevedere l’introduzione di un sistema di misurazione puntuale dei rifiuti prodotti.

Così facendo, potremo introdurre un sistema in cui il cittadino paga per la quantità di rifiuti effettivamente prodotta, un sistema che quindi incentiva e premia i comportamenti ‘virtuosi’ e favorisce la riduzione del totale dei rifiuti conferiti, a caro prezzo, in discarica.Siamo consapevoli del difficile momento che stiamo vivendo e dei grandi disagi che l’introduzione della nuova imposta ha prodotto in gran parte della cittadinanza e per questo motivo ci tengo a ricordare che il Comune di Cerveteri effettua direttamente la riscossione e il recupero dei tributi, garantendo perciò una condotta non vessatoria e un’attenzione maggiore di fronte alle esigenze individuali. 

Giuseppe Zito, Vicesindaco del Comune di Cerveteri

Assessore alla Programmazione Economico Finanziaria