Emergenza lavoro: “Subito la consulta”

18 agosto 2013 | 15:00
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Emergenza lavoro: “Subito la consulta”

M5S: “Finanzare il microcredito con i soldi recuperati dai tagli alle spese e allo stipendio del sindaco”

Il Faro on line – “Mi dica, in coscienza, lei può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro,che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli ed educarli? Questo non è un uomo libero. Sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è libertà La libertà senza giustizia sociale è una conquista vana.”
Così ammoniva il non dimenticato Presidente Sandro Pertini, padre della patria, ricordando a tutti noi gli effetti devastanti della mancanza del lavoro sull’uomo, sulla sua integrità morale e materiale. Queste parole suonano oggi, nel deserto economico e sociale che il nostro paese sta vivendo, tragicamente attuali.
Siamo bombardati da informazioni quasi sempre in contrasto fra loro; se da una parte il Governo Letta, affamato di credibilità e in evidente affanno, cerca di rassicurare il popolo appellandosi a “timidi segnali di ripresa”, i numeri snocciolati da enti accreditati delineano, in verità, uno scenario da “allarme rosso”.
L’Istat comunica che nel 2014 è previsto un aumento della disoccupazione generale che si attesterà intorno 12,3 %. Sconcertante il dato della disoccupazione giovanile che, con un picco a marzo 2013, registra un 56%, il dato più alto dal 1977, e che precipita l’Italia solo dopo Spagna, Portogallo e Grecia. Oggi il CNA completa il mosaico con un ultimo tassello: a fine anno i disoccupati saranno tre milioni e mezzo, vale a dire quattrocentomila in più di oggi.
In questo quadro nazionale desolante vanno fatte però ulteriori considerazioni che permettano una analisi dell’ossatura della nostra economia produttiva.
Il Movimento 5 stelle nazionale e locale pone tra i suoi obbiettivi primari un rilancio della PMI (Piccole e Medie Imprese), un obbiettivo che già persegue finanziando il microcredito con i soldi recuperati dai tagli alle spese e allo stipendio, che i nostri eletti, coerentemente con il programma elettorale, hanno applicato. O la lotta all’Irap, vero e proprio aborto fiscale e normativo, introdotta da Prodi, che penalizza sopratutto i piccoli imprenditori e che le crisi economica non fa altro che acutizzarne i nefasti effetti.
A sostegno di quanto sia oggi strategica la difesa della PMI riportiamo le ultime dichiarazioni di Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, Istituto riconosciuto a livello nazionale, che ci regala una fotografia della nostra economia produttiva degli ultimi 10 anni:
“Per uscire dalla crisi abbiamo bisogno di aiutare tutto il mondo delle imprese, anche se in questa fase è alle piccole e micro realtà produttive che va rivolta una particolare attenzione. Quelle con meno di 50 addetti sono l’asse portante della nostra economia: costituiscono il 99,5% del totale delle aziende presenti nel nostro Paese e occupano oltre 11 milioni di addetti. Al netto degli addetti del pubblico impiego e dell’agricoltura, il 67% del totale dei lavoratori italiani presta servizio in una piccola o micro impresa. Stiamo parlando di aziende artigiane/commerciali, di piccole imprese e di attività guidate da liberi professionisti che non chiedono aiuti o prebende, ma una pressione fiscale e un peso della burocrazia in linea con la media europea e la possibilità di accedere con maggiore facilità al credito”.
Ma se il dato nazionale ci preoccupa, quello locale non è da meno e in mancanza di un dato ufficiale del comune di Cerveteri, osserviamo in maniera empirica, quello che sta accadendo intorno a noi. Il dato locale è evidente nella totale mancanza di prospettive a lungo e medio termine, plasticamente visibile nelle piazze del centro di Cerveteri e nelle popolose periferie oramai completamente vuote anche di operai stranieri. Tutto questo non ci piace, anzi richiama un intervento immediato, trasversale, di tutte le forze politiche e non, che possano impiegare risorse ed idee per dare un freno a questa crisi che sta devastando il nostro tessuto, in prima battuta quello economico e di conseguenza quello sociale che, come sappiamo, ha generato in alcuni casi reazioni estreme.
Riprendiamo la proposta di una Consulta per lo Sviluppo Economico già avanzata nell’ultimo anno in più occasioni dal Movimento 5 stelle di Cerveteri, attraverso articoli, suggerimenti pubblici e privati, appelli istituzionali, documentazione protocollata. La crisi del lavoro ci spinge a perseverare affinché si istituisca una Consulta per lo Sviluppo Economico: un tavolo di lavoro aperto e flessibile che generi progetti condivisi con tutti i protagonisti dell’imprenditoria Cerveterana, in grado di monitorare e proporre soluzioni strategicamente adatte al nostro comprensorio.
E all’interno della Consulta per lo Sviluppo Economico riteniamo fondamentale dare vita ad un Forum sull’emergenza lavoro giovanile: la mancanza di occupazione giovanile è la piaga più dolorosa.
Sono trascorsi lunghi mesi da quando la nostra proposta venne accolta ed appoggiata da varie forze politiche ma, purtroppo, rimasta inascoltata a livello comunale.
La nostra pervicacia nel riproporre tale necessità nasce dalla convinzione che, visto l’acuirsi della situazione locale a seguito di una totale mancanza di strategia per l’occupazione, l’amministrazione comunale saprà cogliere, nell’interesse di tutti, questo segnale proveniente da altri ambiti che non siano piazza Risorgimento e che finalmente possa creare quel ponte tra istituzioni e cittadini che dovrebbe contraddistinguere necessariamente una gestione della cosa pubblica illuminata e all’altezza delle sfide.
Ed è con questo spirito che attendiamo un segnale da parte dell’Amministrazione del Sindaco Pascucci.

MoVimento 5 stelle Cerveteri