Nuovo decreto del Governo, cosa cambia nell’edilizia

28 agosto 2013 | 21:03
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Nuovo decreto del Governo, cosa cambia nell’edilizia

Provvedimenti anche a sostegno dei mutui

Il FAro on line – Dal Governo arrivano misure per l’accesso alla casa e il sostegno al settore immobiliare: un piano da 4 miliardi e mezzo a favore dei soggetti piu’ svantaggiati. Il provvedimento d’urgenza, presentato su proposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, approvato oggi dal Consiglio dei ministri servira’ a dare risposta alla necessita’ di alloggi in affitto a canone moderato a favore delle categorie sociali tradizionalmente svantaggiate (disoccupati, pensionati, immigrati), alla necessita’ di nuovi fabbisogni abitativi soprattutto da parte di lavoratori atipici, anziani, studenti, giovani coppie, famiglie monoreddito, genitori separati.

Il provvedimento in particolare prevede che la Cassa Depositi e Prestiti ”metta a disposizione delle banche oltre 2 miliardi di euro per l’erogazione di nuovi mutui per l’acquisto della abitazione principale”. Tra il 2006 e il 2011 il volume dei mutui ipotecari era di 55 miliardi di euro annui, nel 2012 e’ sceso a 26 mld, principalmente a causa della debolezza delle prospettive occupazionalie di reddito dei possibili mutuatari. Obiettivo del Governo, si legge in una nota, ”e’ favorire, attraverso la garanzia data alla banche daCdp, la ripresa del credito per l’acquisto della prima casa”.

In secondo luogo, la Cdp ”puo’ acquistare obbligazioni bancarie nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione di crediti derivanti damutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali, liberando l’attivo delle banche che possono cosi’ erogare nuovi mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni principali”. 

Il provvedimento varato dal Cdm prevede anche Fondi di sostegno. Attraverso il rifinanziamento di fondi gia’ esistenti e la creazione di un nuovo fondo presso il ministero delle Infrastrutture, infatti, ”vengono destinati 200 mln di euro per rendere piu’ sostenibili gli oneri del mutuo e della locazione della abitazione”: saranno destinati 40 mln al Fondo per la sospensione per 18 mesi delle rate di mutuo; 60 mln al Fondo di garanzia per i mutui a favore dei giovani (coppie, nuclei monogenitoriali con figli minori, lavoratori atipici); 60 mln al Fondo che eroga contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione; 40 mln al Fondo di copertura della morosita’ incolpevole.

Il provvedimento prevede anche per quando riguarda l’imposta di registro una ”proroga di 3 anni per l’attuazione dei programmi di edilizia residenziale mantenendo l’imposta di registro ridotta all’1%”.

Inoltre ammontano a 4,1 miliardi di euro le misure relative all’Imu. Vengono esclusi dall’imposta municipale propria i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita se non locati o venduti entro tre anni dalla ultimazione dei lavori. La proposta e’ finalizzata a svincolare una parte di risorse delle imprese, quantificate in circa 38 milioni di euro l’anno, destinate ora al pagamento dell’Imu, permettendone un utilizzo ‘produttivo’ per effettuare nuovi investimenti con ricadute positive sul sistema produttivo.

Vengono assimilati al trattamento Imu prima casa gli alloggi degli Istituti autonomi case popolari e quelli delle cooperative edilizie a proprieta’ indivisa, adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari: si liberano circa 60 milioni di euro.

Dal primo gennaio 2014, inoltre, trattamento Imu prima casa anche per gli alloggi sociali (alloggi realizzati o recuperati da operatori pubblici o privati destinati prevalentemente alla locazione per individui e nuclei familiari svantaggiati).

Tale incentivo attiva gli investimenti in alloggi sociali tramite le risorse attualmente disponibili presso il Fondo Investimenti per l’Abitare (Fia), fondo immobiliare riservato a investitori qualificati promosso e gestito dalla Sgr di Cassa Depositie Prestiti con lo scopo di incrementare l’offerta abitativa in alloggi sociali, che attualmente ha una disponibilita’ di circa 2 miliardi di euro, in grado di attivare ulteriori investimenti per altri 2 miliardi, con importanti ricadute anche dal punto di vista occupazionale. (fonte: Adn Kronos)