Regione, al via la riforma dei servizi sociali

12 settembre 2013 | 20:14
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Regione, al via la riforma dei servizi sociali

Zingaretti: “Dobbiamo uscire dalla fase di crisi della sanità, non tagliando posti letto e servizi ma integrandoli con le domande sociali”

Il Faro on line – E’ stato presentato oggi il documento contenente le Linee guida “per una legge sul sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali” nel Lazio. L’intento principale della riforma è quello di trasformare gli attuali interventi “a carattere prevalentemente riparativo, centralizzato e frammentario – spiega il testo – in un sistema articolato e flessibile di protezione attiva, capace di sostenere e valorizzare le capacità delle persone e delle famiglie”. In particolare la Regione ha individuato nel distretto sociosanitario l’ambito territoriale ottimale sia per la gestione associata dei servizi sociali, sia per l’integrazione sociosanitaria che diventa un’opzione strategica, sia da un punto di vista istituzionale che gestionale e professionale.

I percorsi sociosanitari sono considerati infatti i soli in grado di promuovere risposte unitarie ai bisogni complessi del cittadino, che non possono essere adeguatamente affrontati da sistemi di risposte sanitarie e sociali separate, dispersive dal punto di vista delle risorse impegnate e scarsamente efficaci per la reale “presa in carico” della persona, la quale peraltro viene spesso sottoposta a duplicazioni negli accertamenti per certificarne il diritto alle prestazioni di sistema. Vengono quindi individuati alcuni “assi di trasformazione” su cui intervenire: da interventi “categoriali” a interventi rivolti alla persona e alle famiglie; da interventi prevalentemente monetari a un mix di assegni economici e servizi in rete (formativi, sanitari, sociali, di avvio al lavoro, abitativi); da interventi disomogenei a livello regionale alla definizione dei livelli essenziali su tutto il territorio laziale; da prestazioni rigide e “preconfezionate” a prestazioni flessibili e diversificate, basate su progetti personalizzati; da intervento centralistico a “regia” delle comunità e degli enti locali, da intervento pubblico a “governo allargato” che coinvolge e valorizza gli attori sociali.

E’ per questo che il documento sottolinea che gli ambito territoriali dei distretti sociosanitari di norma coincidenti con i distretti sanitari costituiscono la dimensione territoriale ottimale per la realizzazione della rete dei servizi e gli interventi del sistema integrato programmato del piano di zona. Saranno quindi I Comuni del distretto socio sanitario a dar vita al comitato dei sindaci che definisce l’indirizzo politico e programmatorio pianificando il piano di zona, coinvolgendo il terzo settore, le realtà sindacali e tutti i soggetti che concorrono alla determinazione del piano stesso. Per quanto riguarda la parte dei servizi sociosanitari, si darà vita ad un’integrazione sul piano istituzionale, gestionale ed operativo tra comuni e distretti sanitari per le prestazioni sociosanitarie. Nell’ambito territoriale viene individuato un comune capofila dove ha sede il Comitato.

“Dobbiamo uscire dalla fase di crisi della sanita’ nel Lazio, dai vincoli del patto di rientro non tagliando posti letto e servizi ha annunciato il presidente della Regione Lazio- ma integrandoli con le domande sociali. Sara’ questo uno dei capisaldi del processo di riforma”.Un altro punto importante, l’Associazione dei Comuni. Ci sono tante cose che “se si fanno insieme, soprattutto nei piccoli Comuni -ha sottolineato ancora- si possono fare meglio e costare anche meno. Dobbiamo fare innovazione nel Lazio, soprattutto cambiamenti, ma la parola cambiamento non significare fare passi indietro nei servizi sociali, ma anzi dobbiamo poter offrire servizi migliori a minor costo”.