Meccanizzazioni postali, lavoratori a rischio

16 settembre 2013 | 14:41
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Meccanizzazioni postali, lavoratori a rischio

C’è un ricorso al Tar pendente, ma la nuova azienda che gestirà il servizio ha annunciato il taglio del 30% del personale e la rimodulazione degli stipendi

Il Faro on line – Mentre la politica nazionale si crogiola nelle vicende di Berlusconi, nelle diatribe sul congresso del Pd e sulle minacciate dimissioni di Monti, la gente continua a perdere posti di lavoro. Goccia a goccia (200, 100, 50 piuttosto che 25 posti) il tessuto produttivo italiano sta implodendo, creando disoccupati che non saranno ovviamente in gradi di poter creare quei consumi necessari per uscire dalla recessione.

L’ultimo caso vede stamattina 14 dipendenti delle Meccanizzazioni postali delle aziende Logos e Stac dichiarati in esubero rispetto alle 34 persone che operano su Fiumicino. Teste da tagliare, un paio di dozzine… che vuoi che sia.Ma per loro è vita, e stanno tentando disperatamente di aggrapparsi al posto di lavoro, chiedendo aiuto alle istituzioni, ai partiti, alla politica (quella vera, che ancora si interessa della gente). Ecco dunque il presidio organizzato da Fim Cisl e Fiom Cgil, a Fiumicino come nel resto d’Italia (in tutto i lavoratori sono 280, gli esuberi dichiarati sono 100), davanti allo Smistamento Postale, un picchetto che iniziato ieri durerà fino alle 22 di oggi.

“E’ una vicenda incredibile – racconta il rappresentante sindacale Stefano Cipriani -; i lavoratori sono in attesa da quasi due anni di una definitiva soluzione per le loro prospettive. E la battaglia di oggi è solo il primo atto. Chiediamo da Poste italiane un segnale, altrimenti riprenderemo le proteste con maggiore forza”.

Lo storia
Nel 2012 le Poste hanno bandito una gara che è stata poi superata da una successiva gara svoltasi nei primi mesi del 2013. La gara è stata vinta dalla RTI Selex Ph Facility, assegnata e sospesa in quanto giace un ricorso al Tar da parte della Stac partecipante alla gara stessa. “A febbraio 2013 – è scritto in un documento di Fim e Fiom – c’è stato un tentativo di sostituzione delle attuali aziende affrontato con una serie di contatti diretti con i lavoratori senza un confronto con le Rsu e i sindacati”.L’azienda subentrante chiede una riduzione del 30% degli organici e una riduzione dei trattamenti economici dei lavoratori. I sindacati invece rivendicano l’assunzione di responsabilità di tutti i soggetti interessati a partire da Poste Italiane che preveda in primis il mantenimento dei livelli occupazionali.
Angelo Perfetti