Rifiuti, Sottile: “A Falcognana solo 20% dei rifiuti di Roma”

18 settembre 2013 | 15:25
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Rifiuti, Sottile: “A Falcognana solo 20% dei rifiuti di Roma”

Presidio No discarica: “Soprattuto il governo agisca conformemente agli articoli 9 e 32 della Costituzione della Repubblica e stanzi le risorse necessarie per un piano straordinario”

Il Faro on line – La discarica di Falcognana al centro del dibattito oggi alla Pisana nella commissione Ambiente. Ad aprire i lavori dell’audizione il prefetto Goffredo Sottile, che ha sottolineato:  “Falcognana sarà una piccola discarica, temporanea, dove verranno conferite solo 300 tonnellate di rifiuti al giorno, tutti trattati. Un quinto dei rifiuti che produce Roma ogni giorno. Il resto sarà spedito all’estero, proprio oggi, infatti, scade il bando di gara dell’Ama”. “Le criticità di questo sito sono minime – ha proseguito Sottile – anche dal punto di vista del traffico, visto che si tratta soltanto di 12 camion al giorno. La popolazione non ha nulla da temere sotto il profilo della salute: ribadisco che si tratta di rifiuti trattati e quindi quasi inerti. L’ambiente è particolarmente salvaguardato visto che questa discarica nasce per il trattamento dei rifiuti pericolosi. E anche dal punto di vista giuridico non vedo alcun problema. Non sono d’accordo, infine, con chi dice che a questo punto vale pena di portare tutto all’estero: Roma deve fare la sua parte”. “Dal primo ottobre Malagrotta chiuderà – ha concluso Sottile – speriamo che vada bene la gara per il trasferimento dei rifiuti all’estero: costerà di più rispetto alla discarica, visto che la basa d’asta è di 135 euro a tonnellata”.

“Per noi la priorità era chiudere Malagrotta – ha spiegato l’assessore regionale con delega ai rifiuti Michele Civita – e siamo stati sempre contrari a nuove discariche in questa zona. Lo abbiamo detto con chiarezza ai tavoli tecnici a cui abbiamo partecipato. La priorità che abbiamo individuato nell’individuazione di nuovi siti è il rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini. Le altre aree individuate hanno evidenziato criticità da questo punto di vista. Non vogliamo, inoltre, creare una nuova Malagrotta e quindi abbiamo evitato di individuare siti grandi, perché noi puntiamo sulla differenziata e non vogliamo nuove mega discariche. Per noi, in base a queste caratteristiche, il sito di Falcognana è idoneo. E’ stato autorizzato nel 2003, entrato poi in attività nel 2006, addirittura per rifiuti pericolosi. Non andremo a modificare nulla di quello che è stato già autorizzato: né i quantitativi annuali previsti, né gli invasi. Propongo di costituire un comitato con il presidente del Municipio e i cittadini per verificare la quantità e la qualità dei rifiuti che saranno conferiti.

E’ importante che almeno una parte dei rifiuti sia trattata a Roma: intanto perché la Capitale deve fare la sua parte e poi perché in questa maniera potremo dimostrare che una discarica di questo tipo è sostenibile. Abbiamo due anni di tempo, ora bisogna correre: è urgente innovare la gestione dei rifiuti. Per questo abbiamo già distribuito le risorse stanziate con il bilancio (150 milioni di euro) al Comune di Roma e agli altri enti locali. Per esempio a Fiumicino è già partita la raccolta porta a porta. A dicembre presenteremo l’aggiornamento del piano di gestione dei rifiuti. L’obiettivo è quello del 65 per cento di raccolta differenziata”.

Non è d’accordo il Presidio No discarica Divino Amore, che ha dichiarato: “La sola tragedia, nella vicenda della discarica di Falcognana, è la continuazione dell’incarico al prefetto in pensione Goffredo Sottile, il quale parla di un tavolo tecnico fantasma dove i soggetti coinvolti Regione e Comune hanno messo in scena un gioco delle parti, peraltro non aperto a tutti gli interlocutori interessati. Sottile afferma l’inesistenza di caseggiati quando nell’immediata vicinanza ci sono non meno di 20/25 mila abitanti (Falcognana, Spregamore, Porta Medaglia, S. Maria delle Mole, Frattocchie e Cava dei Selci)”. “Non sopportiamo più – sottolinea il Presidio – il mantra ossessivo per cui non esistono alternative. La soluzione c’è. Intanto il licenziamento del commissario e l’immediata restituzione dei denari pubblici con i quali sono pagati i suoi ‘profumatissimi’ – questi sì – lauti stipendi per mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati. Il Presidio chiede di metter fine all’emergenza, di portare i rifiuti all’estero per il regime transitorio necessario, di adottare modelli cooperativi e attuare un sistema spinto di incentivi compatibili. Il Presidio ribadisce fermamente che i danni ambientali sono irrimediabili e chi prende certe decisioni diviene responsabile di queste devastazioni ambientali.

Il governo, il presidente della Regione Lazio e il sindaco di Roma la smettano di lavarsi le mani rispetto ad una vicenda che riguarda in prima persona ciascuno di questi soggetti e piuttosto che plaudire a Sottile gli revochino la fiducia. Soprattuto il governo, – conclude il Presidio – agisca conformemente agli articoli 9 e 32 della Costituzione della Repubblica e stanzi le risorse necessarie per un piano straordinario. Il ministro Orlano infine, alla cui responsabilità politica va ricondotto l’incarico di Sottile, decida da che parte vuol stare perché i danni ambientali irreparabili causati dall’azione del suo fiduciario Sottile lo pongono in un insanabile conflitto con ogni principio di tutela dell’ambiente, compito di cui il ministro dell’ambiente è titolare e, di riflesso, con le vigenti normative europee e nazionali”.
Marco Staffiero