Aeroporto, Calcaterra: “Da Uil filastrocca che non sta in piedi”

23 settembre 2013 | 18:20
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Aeroporto, Calcaterra: “Da Uil filastrocca che non sta in piedi”

Il segretario comunale del Pd: “Pronti a confrontarci su Fiumicino Sud. Ma il no al raddoppio rimane prerogativa”

Il Faro on line – “Che la Uil ci spiattelli il Piano di raddoppio dell’Aeroporto, mostrando di conoscerlo a mena dito, fa piacere. Che però proprio un sindacato dei lavoratori ci racconti la solita storiella che senza ampliamento i posti di lavoro non arriveranno e al contrario rischiano di essere sempre di meno e sempre più precari, questo fa un po’ specie. Per carità, lungi dal sostituirmi al segretario Alfonsi, ma prima di lasciarsi andare a certe dichiarazioni, bisognerebbe essere cauti e soprattutto prima chiedersi che fine abbiano fatto gli investimenti promessi da Aeroporti di Roma e i proventi dell’aumento delle tariffe, e subito dopo inchiodare AdR ai suoi obblighi: investire”. E’ la risposta del segretario comunale del Partito Democratico, Stefano Calcaterra, all’ultimapresa di posizione della Uil sul Da Vinci.

“Non tanto – spiega Calcaterra – in un progetto di speculazione edilizia e commerciale, ma su un piano di potenziamento infrastrutturale. Concordo con lui quando afferma che ‘non si può pensare di produrre lavoro senza grande investimenti. Né ci si può limitare a una semplice operazione di restyling. Fiumicino ha bisogno di nuove e massicce infrastrutture aeroportuali, viarie e ferroviarie per competere realmente con i grandi hub internazionali’. Un piano c’è, si chiama Fiumicino Sud. Con il sindaco Montino l’abbiamo studiato alla perfezione. Non fa una piega. E su questo siamo disponibili a confrontarci con tutti, Uil compresa. Ma che si voglia far passare il concetto ‘raddoppio dell’aeroporto opera indispensabile per il territorio e per dare slancio all’occupazione’ su questo non ci stiamo.

Perché la realtà è un’altra e la conoscono tutti. Per potenziare l’aeroporto non c’è bisogno di mangiare nuovo terreno, né di realizzare altre piste. Basterebbe investire all’interno dell’attuale sedime, senza speculazioni di sorta. Occupazione e indotto ne trarrebbero ugualmente vantaggio, senza nuovi danni ambientali per Fiumicino”.