Pisana, giornata calda per l’emergenza rifiuti

23 settembre 2013 | 14:48
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Pisana, giornata calda per l’emergenza rifiuti

Zingaretti: “Dopo i dovuti approfondimenti il commissario ha scelto il sito di Falcognana, scelta che abbiamo condiviso”

Il Faro on line – Come si poteva immaginare la seduta del Consiglio regionale di oggi dedicata all’emergenza rifiuti è stata teatro di proteste. Nella sede della Regione circa trecento persone hanno manifestato contro l’ipotesi di portare nella discarica di rifiuti pericolosi di Falcognana una parte dei rifiuti trattati di Roma dall’1 ottobre, quando sarà chiusa Malagrotta. Sulla maglietta di una manifestante una scritta “Difendiamo la nostra salute”. Negli slogan presi di mira Ignazio Marino, Nicola Zingaretti e il commissario Goffredo Sottile. “Nessuno si sognerebbe di realizzare una discarica vicino al santuario di Lourdes, qui invece vogliono portare i rifiuti a due passi dal Divino Amore”, urla una donna dal megafono. Tanti gli striscioni esposti, nel mirino in particolare il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e l’assessore regionale ai Rifiuti, Michele Civita. Si va da “Zingaretti vergogna”, “Civita imbroglione”, “Civita Pinocchio”, per passare a “A noi il percolato a voi il peculato”, “Pd=Più discariche”. Qualche manifestante espone un cartello con la scritta “La banda della discarica” e sotto le foto dei consigllieri regionali di maggioranza. Un altro cartello con sotto le foto dei consiglieri comunali di maggioranza e sopra la dicitura “Ecco quelli che ci vogliono uccidere”.

Se fuori i manifestanti esprimono il loro dissenso, dentro nel “palazzo” la decisione sembra già presa. Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti è stato chiaro: “Abbiamo fornito al commissario per l’emergenza rifiuti una lista di tutti gli impianti di smaltimento autorizzati. Dopo i dovuti approfondimenti il commissario ha scelto il sito di Falcognana, scelta che abbiamo condiviso. Sarà una piccola discarica, temporanea, dove verrà scaricato solo materiale trattato. Dai 60 camion della prima ipotesi siamo arrivati a 12, non ci sarà mai una nuova Malagrotta: Falcognana con le sue 300 tonnellate al giorno di materiale trattato, aiuterà Roma a superare l’emergenza e ad avviare la chiusura della più grande discarica d’Europa”.

“Per quanto riguarda l’emergenza Roma – ha proseguito il presidente – i dati sono chiari: la differenziata è ferma al 26 per cento, frutto di lunghi anni di cattivo servizio, di scelte opinabili, di impianti sottoutilizzati. Ci siamo impegnati per evitare il disastro: abbiamo chiesto la collaborazione di tutta la Regione, con il trattamento negli impianti di Colfelice, Viterbo, Albano, e anche delle altre Regioni, Abruzzo e Toscana in particolare. Adesso Roma tratta tutti i suoi rifiuti, non viene più conferito ‘talquale’ in discarica”. “C’era la necessità di individuare nuova discarica provvisoria, visto che il 30 settembre scade la proroga per Malagrotta. La relazione del commissario Goffredo Sottile – ha continuato il presidente Zingaretti – al ministro dell’Ambiente ha evidenziato l’impossibilità tecnica di realizzare una nuova discarica nei tempi dati, non sono state trovate discariche di rifiuti inerti già esistenti idonee. Si è quindi deciso di utilizzare una discarica già autorizzata per rifiuti pericolosi. La fase istruttoria ha ristretto il campo al solo sito di Falcognana”. Fuori una signora di nome Rosalia, senza mezzi termini ha dichiarato: “Parlano sempre del Divino Amore che sta a 3 km dalla discarica, ma ci sono le prime case a 320 metri. Ci sono mamme e bambini che abitano nella zona”.
Marco Staffiero