De Vecchis: “Notte bianca, la chiusura del lungomare ha danneggiato il commercio”

24 settembre 2013 | 15:00
Share0
De Vecchis: “Notte bianca, la chiusura del lungomare ha danneggiato il commercio”

Il capogruppo del Pdl: “Bene la manifestazione, ma alcuni aspetti vanno migliorati”

Il Faro on line – “Che la Notte Bianca, a differenza di Metropolitana, sia stato un evento riuscito è inutile negarlo. La sua forza sta nel non essersi arroccati sulle proprie convinzioni e aver cercato, al contrario, la collaborazione di tutti: forze politiche, sociali, associazioni di categoria. Ognuno ha messo il suo. Il bilancio non è certo compito dell’opposizione, ma è sul coinvolgimento che bisogna puntare. Il presidente del consiglio comunale qualche tempo fa aveva chiesto responsabilità. Dall’opposizione quest’apertura c’è stata e c’è tuttora”. A parlare è il capogruppo Pdl, William De Vecchis.

“Bene la Notte Bianca quindi. Ma – prosegue De Vecchis – come tutti gli ‘esperimenti’ e i numeri ‘zero’, qualcosa andrà rivista. L’idea di pedonalizzare il lungomare ha trovato un po’ tutti d’accordo: bello, spettacolare. Ma, anche questo è inutile negarlo, ha danneggiato le attività commerciali e la ristorazione che nolente o volente rimane uno degli asset produttivi che maggiormente dà a questo territorio, soprattutto a livello occupazionale e di indotto. Tante attività, con la crisi che attanaglia le famiglie, è di sabato che ‘fanno il grosso’. Ed è proprio il sabato che sono mancati i clienti. Non tanto quelli locali, quanto i romani che persi nel dedalo di strade delimitate al traffico, senza parcheggi (intasati già dal tardo pomeriggio) hanno preso altre vie, vedi Ostia, lasciando a bocca asciutta i ristoratori. Il cinque ottobre, festa di Sant’Ippolito patrono di Fiumicino, è alle porte.

“Da quanto sta emergendo in queste ore – conclude il capogruppo Pdl – sembra che l’amministrazione voglia ripetere l’esperimento Notte Bianca anche in quella occasione. Alla luce di quanto accaduto credo che sia necessario, prima di chiudere nuovamente il lungomare, fare un incontro con le parti e valutare, a mente fredda, l’impatto di questa decisione sull’economia locale e sulla ristorazione della zona”.