Letta cerca investitori esteri. Ma basta atterrare a Fiumicino per non restare

24 settembre 2013 | 13:00
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Letta cerca investitori esteri. Ma basta atterrare a Fiumicino per non restare

Fiumicino punta al raddoppio dellā€™aeroporto drogando i numeri

Il Faro on line ā€“ Il 21 dicembre 2012 il governo Monti ha approvato il contratto di programma per Fiumicino con lā€™aumento delle tariffe dā€™imbarco (mediamente 9 euro per passeggero). Soldi necessari per pensare allo sviluppo dello scalo internazionale avendo le spalle finanziariamente coperte con circa 2,5 miliardi di euro assicurati. Il 13 agosto 2013 ci ha pensato Letta a dare il via libera alla prima fase del piano di ampliamento dello scalo: i ministri dellā€™Ambiente Orlando e dei Beni Culturali Bray hanno firmato il decreto di compatibilitĆ  ambientale per lā€™ampliamento. Per ora solo per Fiumicino sud, su terreni per lo piĆ¹ di Agricola Srl, ua societĆ  di scopo, nata nel 2001, che possiede circa 74 ettari di terreno pianeggiante nel Comune di Fiumicino in prossimitĆ  dellā€™Aeroporto Leonardo Da Vinci, e riconducibile al Gruppo Paoletti. Ma questa ĆØ solo la prima fase.

Poi, una volta ottenuta la Via (Valutazione dā€™impatto ambientale), si passerĆ  alla zona nord, quella di Maccarese, quella ā€“ per capirci ā€“ dei terreni del Gruppo Benetton (e su questo si ĆØ aperto un durissimo fronte di battaglia con il Comune di Fiumicino targato Montino, intenzionato a non far passare il progetto del raddoppio, che perĆ² ā€“ fino a oggi ā€“ ha ottenuto lā€™ok bipartisan di centrodestra e centrosinistra a livello parlamentare). La crescita di passeggeri ĆØ stimata dai circa 37 milioni annui attuali a 50 milioni nel 2021 e 100 milioni nel 2044. PiĆ¹ passeggeri significa maggiore sviluppo, piĆ¹ denaro. Ma ĆØ un sillogismo che funziona solo se i servizi sono adeguati. E qual ĆØ lo stato attuale di questi servizi? Al di lĆ  delle rassicuranti dichiarazioni del gestore, che ovviamente fa il proprio mestiere, la realtĆ  per chi vive lo scalo ĆØ un poā€™ diversa. E cosƬ, mentre Letta fa la questua per il mondo cercando di proporre il marchio Italia, chi arriva a Fiumicino trova una situazione da Serie B.

Le criticitĆ 
Partiamo dalā€¦ futuro: internet. Lā€™aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino ĆØ sprovvisto di libero accesso al web. Il servizio viene erogato tramite accesso line Boingo wireless hot spot, gratuito solo per la prima mezzora e soltanto previa immissione della propria carta di credito. Dal 31Ā° minuto si paga, e pure salato.Allā€™interno dellā€™area transito esistono solo due punti informazione, spesso non presidiati; i passeggeri per avere notizie si ā€œsfoganoā€ col personale delle compagnie aeree (check in e imbarchi) non qualificato a fornire notizie sul wireless.

Niente farmacie
In tutto lā€™aeroporto ci sono solamente due farmacie, una per il Terminal T3 partenze internazionali e una per il terminal T1 nazionali e voli Shengen. Entrambi le farmacie sono situate allā€™esterno della zona check-in; una volta entrati nellā€™area transito i passeggeri non possono acquistare alcun tipo di farmaco. Eā€™ vero che allā€™interno esistono due parafarmacie, ma non forniscono alcun tipo di medicina, quindi i passeggeri in caso di emergenza sono impossibilitati a ricevere questo servizio.
Pochi sedili, troppi negoziI sedili dedicati ai passeggeri in attesa, nella zona transito, dove trascorrono la maggior parte del tempo in attesa dellā€™imbarco, sono numericamente insufficienti. Considerato il massiccio afflusso di persone, specialmente nelle fasce orarie in cui si concentrano le partenze dei wide-bodies (voli per lā€™Oriente e Nord America) ci si trova spesso davanti a uno scenario a dir poco preoccupante: decine di persone siedono per terra, con il problema aggravato per le famiglie con bambini e per gli anziani. Il punto ĆØ che lo spazio dedicato al relax dei passeggeri, metro alla mano, ĆØ stato in gran parte sostituito dal proliferare di negozi e duty-free allā€™interno dellā€™aeroporto, ormai diventato un vero e proprio centro commerciale.

E magari tutto questo si tramutasse in posti di lavoro: i duty free proprio in questi giorni stanno scontando lā€™ennesimo caso di esuberi, con tagli di personale fino a oggi occupato nel sedime aeroportuale.

Scale mobili rotte
E poi ancora bagni insufficienti, scale mobili per il collegamento con la stazione ferroviaria bloccate e inaccessibili ormai da mesi. E ancora i banchi accettazione, postazione principale di lavoro degli operatori check in, scarsamente illuminati, con sedie sporche, fili elettrici volanti per stampanti e computer immersi tra polvere e carte dā€™imbarco. Non si vede, perchĆ© ci sono i pannelli che coprono le gambe, ma i lavoratori sanno bene di cosa parliamo.

Infiltrazioni dā€™acqua
Terminiamo questo tunnel del disagio, se non dellā€™orrore, con un difettuccio per ora non visibile, ma ampiamente riscontrato lo scorso inverno: le infiltrazioni dā€™acqua. Quando piove, in diverse parti dello scalo si vede lā€™acqua scendere dal soffitto verso il pavimento; a volte il modo piĆ¹ rapido per contenere lā€™emergenza ĆØ sistemare i cestini per la carta a moā€™ di secchi. Si dirĆ : sono degli esempi estremi, a fronte di tanti servizi che funzionano. Rispondo: quando i servizi funzionano ā€“ visto che vengono pagati ā€“ ĆØ normale amministrazione. Il problema nasce quando troppe anomalie, piccole e grandi, si accumulano. Lā€™immagine totale che ne deriva non ĆØ certo invitante per i 37 milioni di passeggeri che arrivano oggi al Da Vinci. Ammesso che il traffico aumenti, quale biglietto da visita proporremmo ai 50, 60, 100 milioni di passeggeri?! E fino ad ora abbiamo parlato dei disservizi riscontrabili nella zona destinata al transito dei passeggeri. Volendo scendere in pista il discorso si allarga alla manutenzione dei mezzi, alle patenti e alle abilitazioni, ai rifornimenti. Ma questa ĆØ unā€™altra storiaā€¦

Fiumicino punta al raddoppio drogando i numeri
Negli ultimi mesi si ĆØ parlato spesso del raddoppio dellā€™aeroporto, intendendo con questo sia lā€™ipotesi di ampliamento della zona a sud di Fiumicino, prevista entro il 2020, sia quello a nord, sui terreni di proprietĆ  della famiglia Benetton (impegnata con le proprie societĆ  anche nella gestione di aeroporti di Roma), che prevede la costruzione della quarta pista entro il 2044. Poi si ĆØ parlato dello spostamento dei voli low cost da Ciampino a Fiumicino, e anche questo ha scatenato una ridda di polemiche, incentrate per lo piĆ¹ sul previsto aumento esponenziale di inquinamento acustico e ambientale. Non tutti perĆ² hanno messo in correlazione le due cose, e invece sono strettamente connesse.Lo ha chiarito bene un documento del Comitato FuoriPista.

La questione dei low cost ĆØ cruciale perchĆ© la possibilitĆ  per Adr di passare alla fase di realizzazione del secondo aeroporto di Fiumicino, come previsto dal DPCM del 21 dicembre 2012, sta tutta nel raggiungimento di 51 milioni di passeggeri al 2021. Condizione che ĆØ enormemente facilitata dal trasferimento dei low cost: come ĆØ illustrato dal fatto che attualmente il volume di traffico a Fiumicino ĆØ di 36,7 milioni di passeggeri/anno, di cui 5,7 milioni sono giĆ  oggi di passeggeri low cost; ciĆ² nonostante e malgrado questo forte contributo dei low cost, nel corso di questi ultimi anni il volume di traffico a Fiumicino ĆØ diminuito.Definitivamente tramontata lā€™ipotesi Viterbo, per mancanza di fondi, il Ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi durante la Conferenza Stato-Regioni del 5 settembre scorso, ha annunciato il Piano aeroportuale prospettando per il Lazio il trasferimento di tutti i voli low cost a Fiumicino. In questo modo salirĆ  giocoforza il volume di traffico e di passeggeri, i numeri giustificheranno il prosieguo del masterplan di Adr, e la quarta pista, con annesso esproprio oneroso dei terreni di Benetton sarĆ  compiuto.

Unā€™ipotesi respinta con forza dal Comune di Fiumicino e dalle forze politiche che lo sostengono che proprio ieri hanno ribadito il no pregiudiziale a qualunque ampliamento a nord, lasciando aperta solo lā€™ipotesi sud. Intanto perĆ² da gennaio 2014 partiranno le procedure di esproprio (che termineranno nel 2019) per immobili, terreni e aziende situati allā€™interno dei 1300 ettari interessati al raddoppio dellā€™aeroporto. CioĆØ gli espropri inizieranno prima della verifica della ā€œconditio sine qua nonā€ dei 51 milioni di passeggeri/anno necessari per giustificare lā€™opera.
Angelo Perfetti