Laziodisu, a lavoro per il pagamento delle borse di studio

27 settembre 2013 | 18:55
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Laziodisu, a lavoro per il pagamento delle borse di studio

Ursino: “E’ stato possibile scalare le graduatorie fino ad identificare 12.410 beneficiari su 16.562 idonei, allargando la platea del 10 per cento”

Il Faro on line – “Con il recente sblocco di 10 milioni di euro da parte della Regione Lazio, Laziodisu ha potuto saldare i pregressi di pagamenti di borse di studio e premi di laurea che si protraevano in alcuni casi da molti anni. Così è stato possibile scalare le graduatorie fino ad identificare 12.410 beneficiari su 16.562 idonei, allargando la platea del 10 per cento rispetto ai 10.779 riconosciuti precedentemente, arrivando dunque al 75 per cento del totale”. Lo dichiara in una nota Carmelo Ursino, commissario straordinario di Laziodisu. “Oltre alla priorità del saldo dei debiti – prosegue -, stiamo lavorando a un cambio di orizzonte entro la quale inquadrare la nostra azione: vogliamo produrre uno snellimento di strutture e procedure, rendendo la macchina più efficiente; vogliamo che la nostra azione sia orientata da un’idea diversa di diritto allo studio che vada oltre l’assistenza e verso l’integrazione, verso il diritto alla cittadinanza. Vogliamo che sia la conoscenza largamente intesa il fulcro da cui far ripartire lo sviluppo del nostro territorio”.

”Dentro questo panorama – prosegue il commissario straordinario dell’ente per il diritto allo studio del Lazio – esistono però anche delle difficoltà: è infatti importante sapere che nel bilancio 2013 della Regione, redatto dalla precedente amministrazione, lo stanziamento per il diritto allo studio per l’anno in corso era sostanzialmente pari a zero. Dopo dunque un primo sblocco di risorse stiamo ora lavorando al reperimento delle coperture necessarie al pagamento della 2mo rata e della 3mo assegnazione 2012/13. Grazie al lavoro di queste settimane, di concerto con la Regione Lazio, abbiamo individuato alcune possibili soluzioni che hanno ora bisogno di essere verificate amministrativamente e che avranno dei tempi di attivazione. Siamo impegnati prioritariamente affinché ciò avvenga nel più breve tempo possibile e stiamo lavorando affinché tale situazione non abbia a ripetersi in futuro. C’è bisogno di un grande sforzo per rimettere in moto procedure virtuose. Sappiamo bene che il prezzo di questo sforzo grava principalmente sui ragazzi, che sono l’anello debole della catena. Per questo – conclude Ursino – la priorità della nostra azione è rivolta a loro”.