Mafie sul litorale, arrivano le prime condanne

23 ottobre 2013 | 14:09
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Mafie sul litorale, arrivano le prime condanne

Concluso a Velletri il processo Appia. 17 in carcere tra boss, killer e pentiti

Il Faro on line ā€“ Sul litorale romano cā€™ĆØ la mafia. In tanti, magistrati, politici ed esponenti della societĆ  civile, lo hanno detto negli ultimi tempi, ma a sancirlo ĆØ stato ieri il Tribunale di Velletri, che ha emesso una sentenza con cui per la prima volta in provincia di Roma viene riconosciuta la costituzione di unā€™associazione per delinquere di stampo mafioso e non una semplice infiltrazione da parte delle cosche. Su 20 condanne richieste nel gennaio scorso dal pm della Dda di Roma, Francesco Polino, sono state 17 quelle inflitte dai giudici, per un totale di 190 anni di reclusione. Si ĆØ concluso cosƬ, dopo un tormentato iter giudiziario, il processo denominato ā€œAppiaā€, scaturito dalle indagini che nel 2005 portarono allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del consiglio comunale di Nettuno, primo e al momento unico caso nel Lazio.

Sinora le uniche condanne per mafia nel Lazio erano state quelle emesse dal Tribunale di Latina al termine dei processi ā€œAnni ā€˜90ā€, sul gruppo Mendico del sud pontino, ā€œDamascoā€, sul controllo del Comune e del Mof di Fondi da parte dei Tripodo, e ā€œSfingeā€, sul business del gruppo di Maria Rosaria Schiavone, figlia dellā€™ex cassiere dei Casalesi, il pentito Carmine.Ā Affari sporchiĀ Nellā€™inchiesta ā€œAppiaā€ gli inquirenti si concentrarono sul business portato avanti, tra il 1998 e il 2004, dalle famiglie Gallace e Novella tra Anzio e Nettuno, due famiglie originarie di Guardavalle, in Calabria, ma da tempo stabilitesi in provincia di Roma. La Dda raccolse prove su un vasto traffico di droga, chili e chili di cocaina gestiti dagli allora indagati.

Unā€™indagine che, nel 2005, portĆ² il prefetto di Roma a inviare a Nettuno una commissione dā€™accesso, ottenendo lo scioglimento del consiglio comunale per mafia. li, alle ultime elezioni ĆØ riuscito a tornare a Palazzo, altre indagini sono seguite e hanno delineato i conI Novella hanno rotto con i Gallace, che si sono avvicinati alla mala romana e agli Andreacchio di Nettuno e proprio per quanto emerso nellā€™inchiesta ā€œAppiaā€, ovvero per offese che Carmelo Novella avrebbe rivolto alla mamma del boss Vincenzo Gallace, questā€™ultimo, come confermato in aula dal pentito Antonino Belnome, ordinĆ² lā€™uccisione dellā€™ex alleato, freddato dallo stesso Belnome il 14 luglio 2008 in Lombardia.Ā 

Il casoĀ A Nettuno, come specificato sempre dal collaboratore di giustizia Belnome, che insieme ad altri pentiti ha dato riscontro alle ipotesi formulate dal pm Polino, sarebbe stata costituita una locale di ā€˜ndrangheta, un livello importante dellā€™organizzazione, che conta non meno di 49 ā€˜ndranghetisti. La gestione del narcotraffico e non solo sarebbero andati avanti a gonfie vele.Ā 
Le condanneIl processo ā€œAppiaā€, dopo un altissimo numero di udienze, si ĆØ concluso ieri. Il pm Polino, a fine gennaio, aveva chiesto venti condanne, per un totale di 328 anni di reclusione. I giudici, dopo oltre ventiquattro ore di camera di consiglio,hanno letto il dispositivo, con cui hanno emesso 17 condanne, disposto tre assoluzioni e quattro proscioglimenti per intervenuta prescrizione. Le condanne piĆ¹ pesanti sono state quelle per Antonio Gallace, condannato a 17 anni di reclusione, e Vincenzo Gallace, a sedici anni. Ma la difesa ĆØ giĆ  pronta a dare battaglia.Ā 
Clemente Pistilli (La Notizia)