“No alla proroga di Cupinoro”

26 ottobre 2013 | 00:58
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“No alla proroga di Cupinoro”

Riceviamo e pubblichiamo un intervento del Comitato Rifiuti Zero

Il Faro on line – La discarica di Cupinoro, del tutto identica a Malagrotta che ha chiuso il 30 settembre scorso ai rifiuti indifferenziati della capitale, deve chiudere al più presto, entro il 31 dicembre 2013 e nessuna deroga deve essere concessa per il conferimento di “tal quale”.  
Sono i primi passi da fare se si vuole pensare ad un diverso futuro per Cupinoro: discusso, condiviso e deciso da chi vive ed amministra Bracciano e i comuni del bacino. Del resto nel non lontano 2005 lo sosteneva anche l’attuale sindaco Sala, allora consigliere comunale di minoranza. Gli anni trascorsi hanno solo peggiorato la situazione della discarica che nell’ultimo anno è ricorsa per ben due volte ad un ampliamento non sostanziale della discarica pari a circa 80.000 mc e che, per dichiarazione della stessa B.A. ha poche migliaia di mc a disposizione sino a alla fine dell’anno. 
Dopo il parere favorevole dell’Area V.I.A., sarà necessaria l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) della Regione Lazio, una procedura che durerà comunque qualche mese, è in quella sede che si entrerà nel merito tecnico della richiesta di ampliamento della Bracciano Ambiente ed è lì che auspichiamo, come sosteniamo da tempo,  venga rilevato che i 450.000 mc richiesti siano una enormità, oltre il doppio delle necessità del bacino di conferimento nei prossimi 10 anni. Una volumetria sovradimensionata alle necessità presenti e future che sarebbe giustificata solo se, in contrasto da quanto più volte dichiarato da Zingaretti e da Civita, Roma non debba trovare all’interno dei propri confini la soluzione per i suoi rifiuti e non nella futuribile area metropolitana che potrebbe comprendere anche tutta o parte dell’attuale provincia.
Analogamente a quanto previsto dal Piano per Roma, lanciato dall’ex Ministro Clini ed atti successivi della Regione Lazio, che ha portato nelle casse di Roma una valanga di soldi necessari a finanziare l’avvio sistematico della raccolta differenziata a Roma (peccato che AMA continui ad inventarsi soluzioni assolutamente insensate), crediamo debba essere avviato un programma di sostegno ai comuni del bacino di conferimento a Cupinoro, che consenta loro non solo di superare questa fase in cui dovranno trattare obbligatoriamente i rifiuti prima del conferimento in discarica, ma  di  evitare di scaricare ancora sui cittadini il pagamento degli extra costi. 
Ma soprattutto chiediamo un piano di avvio sistematico di raccolta differenziata che porti tutti questi comuni al traguardo del 65% quanto prima (8/12 mesi), con un crono programma sincronizzato con il piano di allestimento dell’impiantistica necessaria al trattamento del residuo; questo consentirà di diminuire ancora sensibilmente le volumetrie necessarie al nuovo invaso.
Non è accettabile, ad esempio, che comuni importanti come Ladispoli ,che avvierà speriamo a breve l’estensione del porta a porta al 100% degli abitanti, si ponga l’obiettivo di arrivare al 65% entro 18 mesi e non sappiamo quali tempi si darà Cerveteri. In troppi hanno dormito sonni tranquilli scaricando i problemi su Cupinoro. Adesso basta.

Comitato Rifiuti Zero