Violenza di genere: prima giornata di audizioni con associazioni

29 ottobre 2013 | 18:46
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Violenza di genere: prima giornata di audizioni con associazioni

Patanè: “Abbiamo scelto di utilizzare un metodo di lavoro ampiamente partecipato che ci permetterà di arrivare a una legge il più possibile condivisa”

Il Faro on line – La commissione V, presieduta da Eugenio Patanè (Pd), ha incontrato questa mattina una ventina di associazioni che si interessano del fenomeno della violenza sulle donne, nell’ambito del ciclo di audizioni sulla proposta di legge per la creazione della rete regionale contro la violenza di genere (primo firmatario il consigliere Simone Lupi del Pd) e sulla proposta di istituzione di un Osservatorio regionale sulle pari opportunità e la violenza di genere (di iniziativa della Giunta). Gli incontri con le realtà associative presenti nel territorio regionale proseguiranno giovedì prossimo, a partire dalle ore 9,30. In apertura dei lavori il presidente Patanè ha voluto ricordare che “la commissione è pienamente consapevole della delicatezza e della serietà del tema. Abbiamo scelto di utilizzare un metodo di lavoro ampiamente partecipato, aperto alla discussione e al confronto – ha detto – che ci permetterà di arrivare a una legge il più possibile condivisa e in grado di produrre risultati concreti. Non ci sfugge la necessità di intervenire con una certa urgenza per la drammaticità delle notizie che apprendiamo ogni giorno, ma allo stesso tempo riteniamo fondamentale discutere, ascoltare e recepire suggerimenti da tutte quelle realtà che si confrontano con il problema quotidianamente”.

“Le indicazioni che possiamo ricevere dalle associazioni che sono sul campo potranno essere concretizzate nelle proposte modificative dei testi – ha aggiunto la vicepresidente della commissione Olimpia Tarzia (Lista Storace) per far sì che questa legge sia davvero uno strumento importante. Abbiamo la necessità di fare le cose bene, ma anche di farle presto perché le donne che sono vittime di violenza chiedono risposte importanti e celeri”. Patanè ha poi annunciato l’avvio di un metodo innovativo di consultazione – utilizzato per la prima volta nella Regione Lazio – attraverso l’utilizzo della piattaforma ideascale, che permetterà di raccogliere idee, suggerimenti e commenti sui due testi di legge. Per potersi iscrivere alla piattaforma e ricevere assistenza è necessario inviare un’email a reteantiviolenza@regione.lazio.it. All’interno della pagina della commissione V del sito istituzionale del Consiglio, invece, nella sezione ‘documenti’ saranno pubblicati tutti i documenti consegnati dagli organismi e dalle associazioni ricevuti in audizione. Nel corso dell’audizione di questa mattina, da più parti è stata sollevata la necessità di armonizzare i testi in esame con il quadro complessivo della normativa – regionale, nazionale e internazionale – vigente in materia. Numerose associazioni hanno poi posto l’accento sull’importanza di investire in azioni di prevenzione – che partano dalle scuole e coinvolgano tutti i settori – e sulla formazione.

Rispetto a quest’ultimo punto, in particolare, si è osservato che è indispensabile preparare adeguatamente genitori, insegnanti e operatori. Evidenziata, inoltre, la necessità di affrontare con un approccio di tipo sinergico il problema dell’indipendenza economica e dell’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza. Ancora, è stata posta la questione della corretta veicolazione delle informazioni, anche attraverso il coinvolgimento del Comitato regionale per le comunicazioni quale organismo di controllo sulle emittenti locali. Da diverse associazioni è stato chiesto che la legge sia sostenuta con risorse adeguate. In proposito il consigliere Lupi ha tenuto a precisare che quando il testo arriverà in commissione Bilancio si procederà a quantificare il finanziamento e a definire il capitolo di spesa. Criticità sono poi state espresse rispetto all’istituzione dell’Osservatorio e alla sua composizione: in merito l’avvocato Saracini dell’assessorato alle Pari Opportunità ha precisato che la composizione dell’organismo è estesa e articolata e che la sua funzione è di affrontare le politiche di genere nel complesso. Rispetto alle perplessità sollevate sul metodo di lavoro seguito (si è osservato che il confronto avrebbe dovuto svolgersi in una fase preliminare) la consigliera Marta Bonafoni (Per il Lazio) ha tenuto a precisare che “questo è solo un primo passaggio di un percorso partecipato.

Non c’è nulla di scontato e le proposte di legge già sono in corso di modifica e di armonizzazione rispetto al contesto”. Quanto, poi, alla richiesta di affrontare nella legge anche altre problematiche come ad esempio quella dell’omofobia, la consigliera Gaia Pernarella (M5S) ha osservato che il tema della violenza sulla donna deve essere trattato con “una legge apposita”. Suggeriti infine, interventi di: presa in carico degli uomini maltrattanti, recupero degli autori di reato, sostengo alla pratica della mediazione familiare. Presenti i consiglieri regionali Daniela Bianchi(Per il Lazio), Rosa Giancola (Per il Lazio) e Gianluca Perilli (M5S). Intervenute le associazioni UDI Nazionale, Casa Internazionale delle donne, Se non ora quando, Be Free, Zeroviolenzadonne, Maschile plurale, Donne da Sud, Giulia, Genere femminile, Stati Generali dell’Innovazione (rete Wister), GIO (Osservatorio interuniversitario studi e politica di genere), MIDD, Annamaria Tarantino, Gocce Verdi, l’Istituto superiore studi sulla donna, la Fondazione Alma Cappiello e la rivista Notizie Provita.