“Chi non conosce il passato non comprende il futuro”

2 novembre 2013 | 00:55
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“Chi non conosce il passato non comprende il futuro”

Riceviamo e pubblichiamo un intervento del l’ex sindaco di Cerveteri Guido Rossi

Il Faro on line – “Celebriamo anche quest’anno la triplice ricorrenza del 4 Novembre : l’anniversario di una Vittoria che segnò il conclusivo ricongiungimento con l’Italia di ogni sua parte, il giorno dell’Unità nazionale così pienamente conseguita e consolidata e la Festa delle Forze Armate , che sono state protagoniste del processo di formazione dell’Italia unita e ne presidiano oggi le conquiste storiche e il nuovo ruolo nel panorama  mondiale. La “grande guerra”, così detta perché mai nel passato ve ne era stata una eguale, iniziata tra le fanfare e tripudi di folle osannanti nell’illusione di un conflitto della durata di pochi mesi,  dilagò invece nel vecchio continente dall’agosto 1914 al novembre 1918. Fu una guerra che provocò un immenso massacro. Le cifre dei caduti furono di diversi milioni di persone appartenenti a tutte le Nazioni coinvolte. Fu una guerra che maciullò i corpi e avvelenò gli spiriti degli europei. Fu una guerra che lasciò un’ eredità spaventosa. Il valore della vita umana risultò annullato. Fu una guerra che tradì la promessa tanto agitata di esser l’ultima, quella che avrebbe assicurato pace, democrazia, benessere. Gli eredi di quei giovani sono oggi impegnati ben oltre i limiti del territorio nazionale e con compiti molto diversi da quelli a suo tempo assegnati ai loro predecessori. I soldati, i marinai, gli avieri,i carabinieri, i finanzieri che operano nei Balcani , in Libano , in Iraq, in Afghanistan ed in tante altre travagliate regioni non sono l’espressione di una nazione in guerra ma costituiscono l’avanguardia di un paese fortemente impegnato , con tutte le proprie risorse , per lo sviluppo sociale ed economico globale e per la cooperazione pacifica tra popoli.
Oggi rendiamo omaggio e ricordiamo tutti coloro i quali hanno sacrificato la loro vita, o anche soltanto gli anni migliori della loro esistenza , per la Patria. Oggi è l’occasione per interpretare correttamente i sentimenti di tutti, cercare di immaginare cosa ciascuno di noi  può pensare nel momento in cui si trova davanti al monumento ai caduti dove ci sono impressi i nomi di tutti i Cerveterani caduti nelle  guerre e tutti quelli che non hanno trovato posto in queste lapidi ma vivono nel  nostro sentimento di riconoscenza, come i caduti di Nassiria . Proviamo ad immaginare cosa  pensano e quali sono i sentimenti di  tutti i famigliari di coloro che sono caduti nel compimento del proprio dovere guidati dal sentimento nazionale e dall’amor di patria. Proviamo ad immaginare un’Italia senza il sacrificio dei “nostri “ ragazzi . Interroghiamoci sempre su come abbiamo raccolto l’eredità spirituale che Caduti e Combattenti per la Liberazione ci hanno lasciato. Siamo di fronte ad una caduta senza precedenti di principi , valori ed etica pubblica. Viviamo in un paese in cui la gente spara dalle finestre gridando “ vi odio tutti” , in cui i bambini si impiccano non sopportando lo scherno e l’esclusione , in cui i ragazzi si danno il turno a stuprare una quindicenne intercalando le violenze con giochini al computer, dove non passa giorno nel quale un uomo uccide la propria donna per motivi di gelosia e tanto altro. Chi ha donato la propria vita in combattimento lo ha fatto con la convinzione che questo avrebbe permesso alle generazioni future un mondo migliore ed oggi è su questo che siamo chiamati a riflette. Ed è con questi sentimenti e con la speranza che i nostri giovani possano esprimersi attraverso i valori, le idee e le azioni che devono  essere propri  per obiettivi ed interessi che siamo grati a tutti i nostri militari , siano essi impegnati sul territorio nazionale o in regioni remote, ai quali porgiamo il nostro saluto e il nostro grazie. Viva le Forze Armate! Viva l’Italia!”.
Guido Rossi