Regione, presentato un piano strategico per la nuova Arsial

5 novembre 2013 | 18:42
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Regione, presentato un piano strategico per la nuova Arsial

Ricci: “L’agroalimentare del Lazio vanta il 17 per cento del nostro pil e ritengo sia un settore strategico della nostra Regione”

Il Faro on line – Sostenere la promozione enogastronomica dei nostri prodotti in Italia e nel mondo, dismettere il patrimonio con cessione dei terreni ai giovani, ridurre la chimica in agricoltura e sostenere la formazione professionale. Sono questi i quattro capisaldi del piano strategico per il rilancio dell’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura nel Lazio, presentato oggi dal presidente Nicola Zingaretti, dall’assessore all’Agricoltura, Sonia Ricci, e dal commissario straordinario dell’Arsial, Antonio Rosati. “L’obiettivo della Regione Lazio è quello di tagliare le società che perdono ogni anno milioni di euro”, ha ribadito Zingaretti in conferenza stampa ricordando di aver “avviato una razionalizzazione di tutto il sistema delle imprese della Regione cha sta portando alla chiusura di molte aziende e a ridurre posti nei consigli di amministrazione, salvaguardando però la forza lavoro”. In alcuni casi, ha continuato Zingaretti, “le aziende vanno rivoluzionate con un occhio al risparmio e soprattuto con una ‘mission’, che nel caso dell’Arsial, è quella di sostenere la promozione enogastronomica dei prodotti laziali in Italia e nel mondo, avviare la dismissione del patrimonio valutato circa 300 milioni di euro, anche con la cessione attraverso bandi di terreni ai giovani”.

I casali, le chiese e i padiglioni di proprietà dell’Arsial verranno messi a disposizione dei comuni attraverso progetti che nascerenno dalle realtà locali, ha spiegato il presidente della Regione. Nel piano strategico dell’Arsial “rientra anche il rilancio dell’Enoteca regionale in via Frattina, che perde circa 1,650 milioni di euro all’anno. “Faremo un bando pubblico per la gestione dell’Enoteca laziale per garantire una migliore efficienza della gestione ma tutelando la forza lavoro”, ha annunciato Zingaretti. “Ogni anno, Palatium rappresenta un costo insostenibile e non è giusto ripianare i debiti con i soldi dei cittadini. Quindi rilanceremo l’attività ma con regole di mercato più chiare e più nette”, ha precisato il presidente, sottolineando che “l’enoteca sarà lo strumento per promuvere durante gli eventi della Regione le eccellenze enogastronomiche del Lazio”. Sui fondi europei del Programma sviluppo rurale, Zingaretti ha ricordato come sia stata già “avviata la concertazione per il nuovo Psr” e soprattutto si sia lavorato “affinché sulla vecchia programmazione non si rimandasse neanche un centesimo a Bruxelles: abbiamo sbloccato decine e decine di milioni di euro, ottenendo un grande risultato. Ora è il momento di avviare una buona programmazione attraverso anche un rapporto più integrato tra l’Arsial e l’assessorato”.

Per Sonia Ricci l’Arsial sarà “il braccio operativo dell’assessorato all’Agricoltura, ne vado molto orgogliosa perché l’agroalimentare del Lazio vanta il 17 per cento del nostro pil e ritengo sia un settore strategico della nostra Regione. Abbiamo un grande capitale di imprese su questo settore all’avanguardia, di eccellenza e a noi oggi il compito di metterlo a regime, a sistema e di valorizzarlo, non solo in Italia ma su scala internazionale.  Il settore agroalimentare ha bisogno di tre cose: ricerca, sviluppo e innovazione: su questa sfida l’Arsial diventa uno strumento fondamentale. Nonostante la crisi degli ultimi anni, questo è un settore che registra ancora un segno più e avere uno strumento molto più snello degli assessorati regionali che dialoga immediatamente con le aziende, in un periodo in cui semplificare è il nostro primo slogan per aiutare le imprese, è utile non solo a farle tornare a lavorare con serenità, ma a renderle competitive, perché spesso la burocrazia è il primo problema che blocca le aziende. In questo caso l’Arsial, così rinnovata con a capo il dottor Rosati, oggi ci permette di guardare al futuro con un po’ più di ottimismo e di mettere al servizio delle nostre aziende uno strumento veramente  operativo e di grande valore”. 

Il patrimonio dell’agenzia – ha spiegato Rosati – sarà alienato in due direzioni: da una parte una grande dismissione verso i Comuni, quindi facilitando una grande parte di chiese, scuole, piazze e strade, perché l’Agenzia ha anche di questo, per favorire progetti o di socialità o economici, a titolo non oneroso stiamo trasferendo ai Comuni. Dall’altra reperendo le risorse: abbiamo farmacie, sportelli bancari, ristoranti. E’ evidente che in quel caso andremo all’alienazione a prezzo di mercato. Poi c’è la grande partita delle terre: le terre, applicando una idea economica che ci sta a cuore, che le terre sono irripetibili per definizione e devono rimanere pubblici ma diventare produttivi. E quindi si va in due direzioni: i giovani agricoltori e agricoltura tradizionale. A dicembre vorremo dare un primo segnale con un primo bando, per la prima volta in italia, di un utilizzo intelligente dei territori”.