Occupazione, lavoratori Duty free si incatenano allo scalo

15 novembre 2013 | 15:56
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Occupazione, lavoratori Duty free si incatenano allo scalo

Cavola (Usb): “Nessuno si muoverà fino a quando non si aprirà un tavolo di discussione serio sulla loro vicenda”

Il Faro on line – Incatenati, come bestie che vanno verso il macello. Perché così si sentono i venti lavoratori ex Duty free per i quali é scaduta ogni tutela, finiti tutti gli ammortizzatori sociali, nella completa indifferenza del mondo aeroportuale. Si, perché se c’è un dato ancor più drammatico della disoccupazione é quello dell’indifferenza degli altri lavoratori aeroportuali, come se questa vicenda non fosse la proiezione di un film che sta per coinvolgere come sfortunati protagonisti tutti. Se solo capissero questo, la città aeroportuale potrebbe avere un peso specifico persino con il governo (il caso Alitalia è di stretta attualità) e certamente con le aziende che all’interno del sedimenti aeroportuale fanno business.  Ma così non è, e i lavoratori ex Duty free hanno faticato persino a trovare la solidarietà degli ex colleghi di azienda. Notata anche l’assenza delle sigle sindacali della Triplice.

“La protesta è partita stamattina alle ore 9.00 – racconta Cavola (Usb) – e andrà avanti ad oltranza. I lavoratori, con la loro manifestazione assolutamente pacifica, non si muoveranno fino a che non si aprirà un tavolo di discussione serio sulla loro vicenda, con tutti gli attori di questa bruta storia che vede venti padri e madri di famiglia abbandonati al proprio destino dopo trenta anni di onesto lavoro”.
In mattinata si è affacciato anche il direttore dell’aeroporto Turra’, “che però – racconta Cavola – ha chiesto di fermare la protesta. Condizione inaccettabile in mancanza di un documento in cui sia chiaramente evidenziato l’avvio di una nuova trattativa”.

Sul posto sono privati alla spicciolata diversi consiglieri comunali di Fiumicino, e della vicenda si è interessato anche il vicesindaco Anselmi, con delega al Lavoro. Solo una brutta influenza ha impedito anche al sindaco di essere presente. Ma ancora una volta dobbiamo sottolineare come il solo essere presenti sia importante ma non risolutivo. Va trovata la maniera di riuscire a porre realmente all’attenzione dell’azienda, o in subordine di Adr, la necessità di ricollocare queste venti unità. Per un aeroporto che mira ad espandersi, non sembra un’ipotesi irrealizzabile”.

Angelo Perfetti