Acilia, iniziato lo sgombero dell’autodemolitore “Scarano”

19 novembre 2013 | 15:00
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Acilia, iniziato lo sgombero dell’autodemolitore “Scarano”

Sotto gli occhi ancora increduli dei residenti sono iniziate le operazioni di bonifica del sito che dureranno una settimana

Il Faro on line – Hanno preso il via le operazioni di sgombero dello storico autodemolitore “Scarano” a San Giorgio di Acilia. Tra l’incredulità generale, gli applausi e anche qualche mugugno, esponenti del Corpo di Polizia Municipale del X Gruppo di Roma Capitale hanno rimosso i sigilli apposti all’entrata dell’attività più di tre anni orsono. E’ stato solo allora che gli operatori di un noto sfasciacarrozze romano, incaricati a ripulire il sito, hanno potuto iniziare le operazioni di rimozione dei veicoli e dei rottami presenti.
“Un provvedimento agognato – spiega Agnese Schiavon presidentessa Cdq San Giorgio – e alla cui attuazione i cittadini di San Giorgio non hanno mai smesso di credere. Dopo anni di riunioni, attese ingiustificate ed impegni presi finalmente vedremo ripulita quest’area”.
Presente all’inizio delle operazioni anche Francesco Spanò, esponente della sezione del Partito Democratico San Giorgio e presidente della commissione Lavori Pubblici del X Municipio.
“E’ un giorno speciale e azzarderei a definirlo storico per il nostro rione – ha detto Spanò –  e per questo voglio ringraziare sentitamente il presidente del X Municipio, Andrea Tassone, che si è interessato alla vicenda. Ora aspettiamo il buon esito delle operazioni di bonifica per vedere l’area libera e restituita al quartiere”.
Ma sono già in molti a domandarsi: quale destino si prospetta per l’area? C’è, infatti, chi ha manifestato l’intenzione di edificare un centro religioso, chi vorrebbe adibirla a parcheggio e chi vuole che diventi un parco. Eppure i residenti sembrano avere le idee chiare in merito e propendono proprio verso quest’ultima possibilità.
“Quel terreno deve diventare un’area pubblica, un giardino con annessa area ludica per bambini – dice Vittoria Volterra residente nel palazzo prospiciente lo sfascio – al quartiere manca un luogo di questo genere e crearlo sarebbe un segnale di cambiamento per tutta la comunità”.

Vincenzo Galvani