“Aeroporto bene comune”, domani la manifestazione

21 novembre 2013 | 17:20
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“Aeroporto bene comune”, domani la manifestazione

A partire dalle ore 10,00 presso i terminal T2-T3, si rivendicherà il diritto al rinnovo dei contratti, alla clausola sociale e agli investimenti pubblici

Il Faro on line – Si terrà, venerdì 22 novembre, la manifestazione indetta da CUB presso l’aeroporto di Fiumicino a partire dalle ore 10.00 agli arrivi nazionali T-2 e T-3, e avverrà in concomitanza lo sciopero generale nazionale, che a partire dalle ore 00,01 fino alle 23,59 dello stesso giorno coinvolgerà le categorie Vettori, Aeroportuali e Indotto.

“La vicenda Alitalia-Cai, il silenzio calato sul futuro della GroundCare di Fiumicino e Ciampino, le manovre in atto in Sea e Sea Handling, lo stillicidio di licenziamenti e “sacrifici” dei lavoratori dell’handling e dell’indotto, sono solo le ultimissime novità di una mattanza che negli aeroporti italiani dura da anni, non risparmia nessuno e non sembra arrestarsi – Afferma una nota di CUB – E’ necessario ed urgente che il Governo definisca sia un quadro di regole certe e generali che impongano ambiti e limiti alla deregulation esistente, sia interventi concreti in grado di rilanciare il comparto, evitando che, nel silenzio generale, i lavoratori continuino ad essere chiamati a pagare il prezzo di una crisi che non esiste!”

Quel che i cittadini-lavoratori rivendicheranno sarà la necessità di un piano di sviluppo indetto dalle istituzioni in cui venga coinvolta attivamente la parte sociale, “affinché si avvii finalmente una verifica sullo stato in cui versa il comparto e  si dia inizio alla definizione di un programma di interventi pubblici”;  l’insostenibilità dell’abuso di precarietà che “assilla intere generazioni di lavoratori condannati ad attendere una stabilizzazione che con il pretesto della crisi si allontana giorno dopo giorno”; lo stop al rinvio del rinnovo dei contratti scaduti da 2 anni; l’assoluta necessità di imporre la clausola di salvaguardia sociale con l’obiettivo di tutelare occupazione e mantenere livelli salariali e normativi nel passaggio delle attività da un’azienda all’altra per evitare la “scarnificazione di diritti e azzeramento di tutele che peggiorano le condizioni dei lavoratori”; l’abuso del ricorso alla cassa integrazione non per far fronte a situazioni di difficoltà, ma con l’unico scopo di “scaricare sulle casse pubbliche il costo delle ristrutturazioni societarie”.

La denuncia è rivolta alle “mattanze” che da anni, nel silenzio, hanno investito lavoratori e lavoratrici nei vettori, nelle società di gestione e handling e nell’indotto, e che a suon di licenziamenti, disinformazione, incertezze e “manovre” societarie incrementano il crescente stato di precarietà di chi “Non ha diritto a un pezzo della torta che gli speculatori si distribuiscono lasciando fuori le fasce di lavoratori”.

“E’ inoltre incivile l’erosione delle tutele sulla salute e sicurezza dei lavoratori – conclude la note – una realtà con cui si trovano a far conti lavoratori dell’handling, dell’indotto, delle gestioni aeroportuali ed anche dei vettori: tutte aziende alla costante ricerca di risparmiare sulla testa e sulla pelle dei lavoratori”.
Giulia Capozzi