Un protocollo d’intesa per smascherare gli studenti finti poveri

28 novembre 2013 | 16:50
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Un protocollo d’intesa per smascherare gli studenti finti poveri

Dai controlli eseguiti sulle autocertificazioni rese dagli studenti per beneficiare di sovvenzioni, è risultato irregolare il 62%

Il Faro on line – Un patto “anti-furbetti” tra Regione Lazio, le Università La Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre e Guardia di finanza di Roma. Il protocollo d’intesa firmato oggi è  volto a smascherare casi di indebita fruizione di benefici pubblici da parte di studenti ai danni della Regione e degli Atenei. Dai controlli eseguiti sulle autocertificazioni rese dagli studenti per beneficiare di sovvenzioni, è risultato irregolare il 62% delle posizioni gia’ verificate. A presentare il patto, il governatore della regione Lazio Nicola Zingaretti, il comandante provinciale della Gdf di Roma Ivano Maccani, il comandante regionale Carmine Lopez, il rettore dell’universita’ La Sapienza e i prorettori di RomaTre e Tor Vergata. Il patto ha lo scopo di evitare che passi avanti in graduatoria o paghi rette inferiori chi povero non e’.

I controlli, concentrati sulle posizioni anomale, riguardano l’effettiva posizione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare di ciascuno studente selezionato. Chi sara’ “pizzicato” dovra’ restituire i benefici indebitamente incamerati e sara’ segnalato all’Autorita’ giudiziaria per gli eventuali profili penali. Nel 2012, a fronte di 848 controlli, 521 sono risultati irregolari. Nel 2013 la percentuale dei controlli irregolari si attesta sul 63 per cento delle posizioni verificate. Sono emerse, a quanto riferiscono i rappresentanti della Gdf, i casi di una studentessa con padre proprietario di una Ferrari e di immobili di valore, che aveva autocertificato un reddito di 19.000 euro e una studentessa di Roma Tre che ha ‘dimenticato’ di dichiarare redditi per oltre 70.000 euro. Sara’ avviata una campagna di informazione e prevenzione per evitare che le risorse pubbliche finiscano nelle tasche sbagliate al fine di garantire l’equita’ sociale.

La regione Lazio, Laziodisu, le Universita’ La Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre e Gdf di Roma, siglano un patto ‘antifurbetti’ e fanno rete per snidare gli studenti benestanti mascherati da poveri, che dichiarano il falso per usufruire di borse di studio, alloggi, esenzioni universitarie, buoni pasto, agevolazioni sui trasporti. “In questo progetto e’ fondamentale unire forze, professionalita’, energie e banche dati, per essere piu’ efficaci nella lotta da un lato contro l’evasione, dall’altro contro gli sprechi della spesa pubblica – ha detto il comandante generale della Gdf di Roma Ivano Maccani – gli obiettivi sono essenzialmente due: il primo e’ quello di smascherare i finti poveri, poveri per il fisco e benestanti nella realta’, che dichiarando il falso scavalcano in graduatoria i veri poveri. Il secondo obiettivo e’ restituire alla societa’ civile quello che le e’ stato illecitamente sottratto, per reimpiegarlo a beneficio delle fasce deboli”.
Marco Staffiero