Fondi Lazio: sequestrati altri documenti alla Pisana
Nel mirino fatture, attestati di spesa per rimborsi di carburante, spese telefoniche e tutti i contratti di collaborazione occasionale stipulati dal gruppo consiliare del Pd
Il Faro on line – Continuano le indagini della procura di Rieti nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi d’oro del gruppo Pd alla Regione Lazio. Proprio ieri gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Rieti hanno sequestrato nella sede del Consiglio regionale, fatture, attestati di spesa per rimborsi di carburante, spese telefoniche e tutti i contratti di collaborazione occasionale stipulati dal gruppo consiliare del Pd. Altri documenti sono stati acquisiti anche nella sede della società che gestiva i conti del gruppo. Già la scorsa settimana i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Rieti, su delega del procuratore capo Giuseppe Saieva, hanno analizzato una grande mole di documenti, sequestrati nei mesi scorsi.
Il fascicolo conterrebbe 14 nomi. Peculato e falso i reati a vario titolo ipotizzati dalla procura nei confronti di tutti i personaggi coinvolti, tra i quali anche alcuni imprenditori. La documentazione, finita nel mirino della finanza, riguarderebbe le sole spese sostenute dal gruppo Pd nel 2011, circa 200mila euro tra eventi, cene, appuntamenti elettorali, regali, rimborsi e finanziamenti alle emittenti televisive per oltre la metà dell’importante complessivo. La procura reatina procede con l’ipotesi di reato di peculato e falso e gli uomini della tributaria, nei giorni scorsi, avrebbero delegato ad altri comandi ulteriori accertamenti.
Oltre ai 200mila euro ci sarebbero anche 4.500 euro spesi, in un solo colpo, in una nota enoteca viterbese in vini e cesti di Natale. Il procuratore Saieva avrebbe richiesto alle fiamme gialle di acquisire ulteriori documenti anche presso le aziende e le attività commerciali che avevano rapporti con il gruppo consiliare del Pd, tanto che gli uomini della tributaria, nei giorni scorsi, avrebbero delegato ad altri comandi, tra i quali quello di Viterbo, ulteriori accertamenti.
Marco Staffiero