Ardea, dipendenti comunali sul piede di guerra

5 febbraio 2014 | 01:20
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Ardea, dipendenti comunali sul piede di guerra

Richiesto un confronto e una maggiore attenzione a un’equa distribuzione delle mansioni

Il Faro on line – “Ma dove è stato il sindaco di Fiori fino ad ora? Dopo tanti anni di politica non dovrebbe minimamente meravigliarsi di quanto sta accadendo”. E’ quanto si chiedono i dipendenti comunali di Ardea in sciopero per chiedere una equa distribuzione delle mansioni sulla base di un modello organizzativo in grado di migliorare l’organizzazione dell’ente, la qualità del lavoro del personale e i servizi ai cittadini.
“Chiediamo che l’accesso alle posizioni organizzative e alle specifiche responsabilità – affermano – sia basato su regolamenti di trasparenza, che ne riconoscano l’esperienza, la competenza, i titoli culturali”. Uno dei punti che spesso i dipendenti lamentano è l’interferenza di tanti politici negli atti di gestione. “Non appare più sostenibile – prosegue un altro dipendente comunale – mantenere 15 posizioni organizzative che sottraggono risorse importanti dal fondo e non hanno nessun criterio oggettivo se non quello di perpetrare in molti casi, rendite di comode  ed ingiustificate posizioni di privilegio”.
In primo piano anche le condizioni igieniche di alcuni immobili, “inadeguatii per ospitare le attività richieste”. “Basta entrare il mattino presto all’interno degli uffici della polizia municipale – spiega una manifestante – per sentire un forte odore di fogna. Siamo in attesa del trasferimento nell’ex autoparco ma ancora non sappiamo quando avverrà. Mancano ancora tutti i nulla osta per le ristrutturazioni. Per non parlare della situazione degli archivi”.
In merito ai lavoratori dell’ufficio urbanistica parla il geometra Mauro Rossi che ritiene come questa protesta abbia rappresentato una sconfitta per gli scioperanti. “Erano meno di un quarto. Certo condivido dei punti, come quello che una maggiore remunerazione debba essere data per meritocrazia, che il luogo di lavoro debba essere più adeguato e sicuro”.
Luigi Centore