Alitalia Cai, previsti altri duemila esuberi

18 febbraio 2014 | 19:24
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Alitalia Cai, previsti altri duemila esuberi

Siglato l’accordo con le organizzazioni sindacali: “a casa” 2.238 lavoratori. Cub conferma lo sciopero e la manifestazione

Il Faro on line – Sono confermati, da parte di CUB (Confederazione Unitaria di Base), lo sciopero del comparto aereo, indotto e aeroportuale di venerdì 21 febbraio dalle ore 13.00 alle ore 17.00, e la manifestazione dalle ore 13.30 presso gli Arrivi Molo T2-T3 dell’Aeroporto di Fiumicino. La mobilitazione, che ancora una volta vedrà coinvolto il personale di Alitalia CAI, è mossa dall’accordo sulla gestione degli esuberi siglato venerdì 14 febbraio tra la società e le organizzazioni sindacali di settore.

“Nel pieno rispetto del solito, finto e trito rituale che da sempre accompagna le trattative sindacali in Alitalia – Afferma un comunicato di CUB – Nella nottata odierna si è raggiunto l’ennesimo accordo di svendita della categoria: continua il ridimensionamento di Alitalia, nessun vero progetto di rilancio e la certificazione di ulteriori 2238 esuberi tra il personale”.
L’accordo tra Alitalia e le oo.ss., infatti, sancisce il ricorso ad ammortizzatori sociali per 2238 lavoratori: 1437 lavoratori di terra, 280 piloti e 521 assistenti di volo; a questi ultimi si aggiungono gli altri 700 dipendenti già posti in cassa integrazione a zero ore fino a marzo 2015, e i precari a contratto in scadenza “A cui quest’ultimo non sarà rinnovato”.

“In sintesi – Continuano i rappresentanti di CUB – le organizzazioni sindacali concertative (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb,  Ass. Piloti e AA/VV) e i vari governi succedutisi, hanno concesso alla CAI, dopo la ‘mattanza’ di circa 10.000 lavoratori espulsi da Alitalia nel 2008, di mascherare la propria incapacità e i debiti accumulati, scaricando sulle spalle dei dipendenti e del paese altri 2938 esuberi ‘certificati’ che saranno gestiti con cassa integrazione e contratti di solidarietà. Si cerca di rassicurare che nessuno verrà espulso dall’azienda mentre in realtà, rimanendo queste le strategie aziendali, si sono semplicemente rinviati i licenziamenti al 2015, e cioè alla fine degli ammortizzatori sociali concordati”.

Sciopero e presidio, inoltre, rivendicheranno gli ormai assenti rinnovi dei CCNL; la totale assenza della clausola di salvaguardia sociale e la necessità del ripristino  di garanzie “reali ed esigibili” nel passaggio delle attività da un’azienda a un’altra; il mancato intervento del Ministero dei Trasporti in seguito al tavolo di confronto convocato lo scorso dicembre con l’obiettivo di riordinare il comparto, e i servizi che le società di handling, all’interno degli aeroporti, effettuano “Senza avere i requisiti necessari previsti dalla normativa e con l’unico scopo di sfruttare i lavoratori tagliando i salari e peggiorando le condizioni di lavoro”.

“Questa trattativa e questo accordo sono lo specchio impietoso della situazione generale del nostro paese – Conclude il comunicato –  Decine di milioni di cittadini e lavoratori sono rimasti senza nessuno che rappresenta realmente i loro interessi: un governo e un parlamento asserviti alle ‘oligarchie criminali’ della finanza europea che senza un minimo di dignità va in cerca, con il cappello in mano nei mercati d’oriente, di chi possa fare il pieno nei serbatoi dei suoi aerei”.

La priorità che resta alla base della mobilitazione, secondo CUB  e i lavoratori che aderiranno, è quella di una radicale inversione di rotta che tuteli e presidi la nazionalizzazione di Alitalia.

Giulia Capozzi