Carnevale di Ostia, dopo 2000 anni torna la nave di Iside

24 febbraio 2014 | 03:10
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Carnevale di Ostia, dopo 2000 anni torna la nave di Iside

Il tema del concorso indicato in sede di proposta, al quale dovranno attenersi le maschere partecipanti, sarà il Carrus Navalis

Il Faro on line – Il prossimo primo marzo in piazza Anco Marzio ad Ostia, dalle 15 al tramonto, la società il Librario s.a.s., risultante aggiudicataria del bando “Ostia mon amour – festival internazionale del mare di Roma” nell’ambito del Carnevale ufficiale del Municipio X di Roma Capitale, organizzerà la selezione delle maschere per il concorso istituito con determina n° rep.CO/422/2014 del 18 febbraio. Il tema del concorso indicato in sede di proposta, al quale dovranno attenersi le maschere partecipanti, sarà il Carrus Navalis, l’antica cerimonia romana simile al nostro carnevale, che si teneva il 5 marzo di ogni anno. Un battello veniva portato a mare su un carro. Era la prima nave che partiva nella nuova stagione. Si credeva che la dea Iside camminasse su questo battello ed aprisse ella stessa il periodo di navigazione. Il “carrus navalis” era accompagnato da una sfilata di maschere, come il nostro Carnevale. Erano i “misti ” di Iside, travestiti da soldato o gladiatore al servizio della dea. Apuleio, scrittore romano del II sec. d. C., nelle Metamorfosi, ci fornisce una interessante descrizione del navigium e indica i temi che i partecipanti alla manifestazione potranno scegliere.

Ecco che, alla spicciolata, preludendo al corteo solenne, sfilano gruppi mascherati in magnifici abbigliamenti, secondo il voto e il gusto di ciascuno. Chi, cinto di un balteo, fa la parte del soldato. I sandali e gli spiedi fanno di quell’altro stretto nella mantellina un cacciatore; quest’altro che incede con i sandaletti dorati, la veste di seta, stravaganti ninnoli e i capelli acconciati stretti sul capo, col passo ancheggiante scimmiotta una donna. A seguire, un altro distinto da gambali, scudo, elmo e spada l’avresti detto uscito da una scuola gladiatoria.

Né manca chi con fasci e porpora si diverte a fare il magistrato, né chi per pallio, bastone, calzari e barbetta caprina dia ad intendere di essere filosofo, né chi con canne diverse, l’uno con il vischio interpreta l’uccellatore, l’altro con gli ami il pescatore. Notai sia un’orsa ammaestrata, agghindata come una matrona, che veniva portata in giro in portantina, sia una scimmia con un berretto di panno ricamato e una pregiata veste zafferano alla moda frigia che reggeva una tazza d’oro al modo del pastore Ganimede, sia un asino con delle ali posticce accompagnare un vecchio malmesso, che avresti detto questi Bellerofonte e quello Pegaso, ridicoli tuttavia sia l’uno che l’altro (XI, 8).

La giuria sarà composta da 3 membri del territorio scelti tra giornalisti scrittori ed artisti. Le maschere selezionate apriranno la sfilata che si terrà Domenica 2 Marzo sul tratto pedonalizzato del Lungomare e la vincitrice riceverà il premio del Municipio X di Roma Capitale.