Califano, ricordato “il maestro” a un anno dalla morte

30 marzo 2014 | 16:32
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Califano, ricordato “il maestro” a un anno dalla morte

Alla cerimonia anche Marina Occhiena ed Edoardo Vianello

Commemorato l’anniversario della scomparsa di Franco Califano in arte il “Califfo” come il Maestro Giacomo Manzù. Pur non essendo natii di Ardea hanno  per loro  esplicita volontà sono stati tumulati ad Ardea, il primo nel  giardino del suo museo successivamente donato allo Stato, il secondo nel famoso cimitero di via Nazzareno Strampelli. La cerimonia è iniziata nella chiesa del cimitero dove è sita la tomba del “Califfo” con un una Messa officiata dal neo parroco di Ardea Don Aldo; durante la funzione dopo la predica del parroco sul pulpito è salito il sindaco per discorso di rito è salito il sindaco Luca Di Fiori. La chiesa era gremita fino all’inverosimile, tanto che molti hanno partecipato alla funzione dall’esterno.

Molti anche i fan venuti soprattutto da fuori, addirittura dalla Marche, per portare un saluto al loro beniamino. La cerimonia è terminata presso lo stabile che dovrebbe ospitare il museo archeologico ma che oggi è adibito a magazzino di oggetti di varie associazioni e di oggetti appartenuti al “Califfo”. A suonare canzoni del repertorio di Califano la banda musicale. Presente alla cerimonia laica il più famoso degli archeologi contemporanei, il Prof. Francesco Di Mario, noto nel mondo – al pari del maestro Manzù – per aver riportato alla luce l’antico porto rutulo,  scoperta archeologica  ritenuta la più importante degli ultimi centodieci  anni (e ancora in attesa dell’apertura più volte promessa di un museo archeologico).

Tra i presenti, molti suoi amici tra cui Marina Occhiena ed Edoardo Vianello, ma anche Il senatore Domenico Gramazio, il deputato Francesco Boccia (Pd), il rappresentante della Siae Franco Micalizzi, il giornalista sportivo Franco Melli. “Tra qualche giorno Franco Califano avrebbe celebrato le nozze d’oro con la Siae – sottolinea il maestro Micalizzi, presidente del consiglio di sorveglianza Siae – Si era iscritto, come autore di testi nel 1964, allora si diceva ‘autore della parte letteraria’. Superò le due prove scritte (il componimento a tema libero e quello con la metrica) e presentò i brani ‘Da molto lontano’ e ‘Non trovo le parole’, musicate da Edoardo Vianello, l’amico che riuscì a portare quel ragazzo che scriveva poesie nel mondo della canzone. Da subito Califano è stato autore di tanti brani di successo per una serie di artisti. Oggi viene accreditato di oltre milleduecento canzoni in carriera e molte le ha date ad altri cantanti per amicizia, solidarietà o denaro, senza neanche comparire tra gli autori”. 

A parlare a nome della Fondazione Califano è Antonello Mazzeo: “Oggi si conclude un anno complesso e difficile, iniziato con la sepoltura di Franco. Ma dobbiamo ringraziare l’amministrazione comunale per ciò che siamo riusciti a fare e per i risultati raggiunti”. 

“Ardea è orgogliosa di avere qui Franco Califano – ha spiegato il sindaco di Ardea Luca Di Fiori – Stiamo pensando a due azioni: abbiamo una villa confiscata alla mafia che vorremmo far diventare una casa della musica e abbiamo intenzione di intitolare al maestro una strada o una piazza. L’inaugurazione di questa piccola stanza all’interno del museo civico è solo l’inizio delle cose che faremo per ricordarlo”. All’interno di una delle sale che saranno destinate a museo civico c’è ora uno spazio espositivo che riproduce la casa di Franco Califano. La poltrona, lo scrittoio, alcuni testi e immagini: tutto questo fa tuffare i visitatori nella vita di uno dei maestri della musica italiana.
Luigi  Centore