Femminicidio, cerimonia per ricordare Alessandra Iacullo

2 maggio 2014 | 15:56
Share0
Femminicidio, cerimonia per ricordare Alessandra Iacullo

Tassone: “Ci siamo impegnati sin da subito per la lotta contro la violenza sulle donne”. Schneider: “Abbiamo il dovere di costruire una rete di protezione composta da enti, associazioni, esperti e volontari”

Il Faro on line – “Il X Municipio di Roma Capitale, con una breve cerimonia, ha voluto esprimere la sua vicinanza alla famiglia di Alessandra Iacullo, perché nessuno deve dimenticare quello che è successo a Dragona esattamente un anno fa, il 2 maggio del 2013″. Lo ha dichiarato il presidente del X Municipio di Roma Capitale Andrea Tassone nel corso della cerimonia commemorativa. “Il compito delle istituzioni è anche quello di ricordare e di sensibilizzare uomini e donne, ragazzi e ragazze perché tragedie come questa non si ripetano. Dobbiamo parlare, raccontare, per costruire una cultura diversa, una cultura per l’uguaglianza di genere che sappia scardinare qualsiasi tipo di discriminazione. Come amministrazione ci siamo impegnati sin da subito per la lotta contro la violenza sulle donne: il parco di Dragona intitolato alle vittime di femminicidio ne è un esempio. Metteremo in campo altre iniziative come i progetti nelle scuole attraverso l’assessorato municipale al welfare e alla salute. Infine, il X Municipio di Roma Capitale aderisce alla manifestazione dell’associazione Punto D che si svolgerà a Ostia il primo giugno”.

“Secondo l’ultimo rapporto annuale delle Nazioni Unite, – spiega Monica Schneider, presidente Commissione Elette – a livello mondiale ‘la diffusione degli omicidi basati sul genere ha assunto proporzioni allarmanti’, anche perché tali omicidi ‘sono culturalmente e socialmente radicati, continuano ad essere accettati, tollerati e giustificati, laddove l’impunità costituisce la norma’. Ogni delitto che resta impunito rappresenta la condanna per un’altra donna. In Italia ogni due o tre giorni una donna muore per mano di un uomo, che quasi sempre è un marito, ex-marito, padre, fratello, fidanzato o amante. E’ compito delle istituzioni prevenire la violenza di genere, tutelare le vittime e punire severamente i colpevoli. Come amministratori abbiamo il dovere di costruire una rete di protezione composta da enti, associazioni, esperti e volontari. Perché nessuna donna debba sentirsi più sola. Perché nessuna donna debba subire ciò che hanno subito Alessandra, Michela, Chiara e le altre”.