Gil sui B4a: “Ora basta pagare tasse senza neanche l’attenzione del Comune”

19 maggio 2014 | 03:24
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Gil sui B4a: “Ora basta pagare tasse senza neanche l’attenzione del Comune”

Russo D’Auria: “Bisogna farsi sentire. Prima manifestazioni e presìdi fissi, poi anche le azioni legali”

Il Faro on line – “Un’azione legale è l’ultimo pezzo di strada di un percorso di lotta che deve è partire da tutt’altra parte: dal Comune di Fiumicino”. Mario Russo D’Auria, leader di Gil (Gruppo indipendente libero per Fiumicino) torna sul discorso dei B4a. “Pochi giorni fa ho partecipato a una riunione del Comitato spontaneo Isola Sacra. Premettendo che l’obiettivo è lo stesso, cioè quello di avere giustizia sul caso dei terreni considerati edificabili ma in realtà bloccati dai vincoli, ciò che ci distanzia è  il metodo da seguire per arrivare a quell’obiettivo. Si è parlato di azioni legali, che peraltro prevedono un ulteriore esborso di denaro. Io invece credo – e lo dico dall’inizio – che sia il Comune il nostro obiettivo primario. Noi i soldi dell’Imu li paghiamo al Comune, ed è via Portuense che ci deve dare le risposte. Non siamo noi a dover andare alla Regione né da qualsiasi altra parte, noi dobbiamo andare sotto il comune e lì piantarci le tende fino a che il sindaco non ci dà la soluzione.

Il Comune gestisce questo territorio – afferma Russo D’Auria – e non può essere responsabile solo quando si tratta di prendere le tasse (e per dirla tutta, le tasse sui B4a noi le riteniamo ingiuste). A fronte di quei pagamenti deve dare servizi, e per servizi intendo anche gestire le questioni spinose, trovare soluzioni, andare incontro alle esigenze dei cittadini. Chi sta lì viene eletto dal popolo, e al popolo deve dare risposte. Quando le risposte non arrivano, il popolo s’arrabbia. Eppure non siamo mai andati tutti insieme a protestare sotto casa di chi ci deve dare risposte. Prima era Canapini, oggi è Montino. Ma ai proprietari di B4a chiedo: cosa è cambiato? Nulla, la situazione è sempre la stessa. Andare per vie legale oltre che costoso è lungo. Qua la situazione si sblocca solo se la politica decide di accelerare, e magari oltre al sindaco si accorge della situazione anche il prefetto.

Certo, perché visto che il Comune fa orecchie da mercante, solo se qualcun altro premerà per una soluzione si arriverà alla fine di questa storia. E noi questo proponiamo: una manifestazione arrabbiata sotto al Comune, poi un presidio fisso davanti a via Portuense. Siamo oltre 200 famiglie, e standoci uno al giorno possiamo stare lì anche un anno di seguito. Poi vediamo se si accorgono dei B4a. E se non basta il presidio potremo fare anche altre forme di protesta più visibili. Non è con le buone che risolveremo la situazione, checché ne dicano i nostri politici locali, ai quali fa certo comodo che tutto resti sotto silenzio. Bisogna alzare la voce, e bisogna farlo sotto le finestre di chi è il primo responsabile di ciò che ci sta capitando: l’Amministrazione comunale.

Dunque – conclude Russo D’Auria – prima dobbiamo alzare la voce, poi magari contestualmente andare avanti anche con le vie legali. Ma solo queste non bastano: troppo lunghi i tempi, e comunque sarebbe una cosa che saprebbero in pochi nelle segrete stanze. Che è come dire dare la possibilità di fingere di non sapere quanto sia grave il problema. Esattamente ciò che è accaduto fino a oggi”.